I giorni del cielo di Terrence Malick

TRIBUTO A DAYS OF HEAVEN, I GIORNI DEL CIELO, NELLA RUBRICA CINEMA DI IERI

igiornidelcielo“Days of heaven is above one of the most beautiful film ever made”. Roger Ebert

Days of heaven è un film del 1978 scritto e diretto da un giovanissimo Terrence Malick al suo secondo cortometraggio. La storia è quello di uomo che non ha nulla, Bill(Richard Gere), della ragazza che lo ama(Brooke Adams) e dell’uomo, ricco proprietario terriero, che darebbe tutto per averla (Sam Shepard).

Quest’opera, in italiano I Giorni del Cielo, è in sintesi un film che parla di speranza e tradimento,di ingenuità e inganno, di grandi sentimenti e infide bassezze. Un film che possiamo dire viaggiare sui binari del contrasto emotivo e psicologico. Contrasto interno agli stessi personaggi,i quali sembrano guidati da una bussola che indica alternativamente due nord diversi:”amore” e “odio”.

I giorni del cielo ci porta in Texas nel 1917, un anno che è specchio di un periodo di grande cambiamento, un epoca di promessa prosperità, un tempo in cui i grandi imperi economici sorgevano tra le lande desolate di una ancora giovane nazione. I treni che sbuffano sulle rotaie,i campi di grano, le partite di baseball, i dollari e l’etica protestante, tutti luoghi classici della cultura americana, fungono da cornice a questa storia di fuga dalla povertà e di ricerca d’amore ambientata in una podere del Texas.

Days of heaven ebbe un importante successo sin dalla sua presentazione in concorso a Cannes, dove Malick ricevette la palma d’argento alla regia. Successo che portò anche l’Academy a riconoscere un oscar al film, nello specifico per la miglior fotografia a cura di Almendros (il celebre direttore della fotografia di Truffaut).

La fotografia riveste in quest’opera una importanza fondamentale, il film possiamo quasi definirlo un a collezione di grandissime immagini all’interno delle quali si inserisce una storia, che rimane comunque quasi sempre di sfondo rispetto alla centralità delle immagini. Un cinema di immagini più che di dialoghi che è nel tempo diventato la cifra stilistica del grande regista americano Malick.

La scelta del direttore della fotografia è quella di riprendere per l’ambientazione i lavori di Hopper il cui celebre dipinto “house by the railroad” è pressoché trasposto identico nel film di Malick. La colonna sonora è a cura di Ennio Morricone,non è questa l’unica collaborazione tra il grande direttore della fotografia italiano e il cineasta americano Malick, hanno infatti da poco collaborato alla realizzazione di” Voyage of time” presentato fuori concorso alla 73esima mostra del cinema di Roma.

In conclusione è da evidenziare sicuramente il voice over affidato alla sorella più piccola del protagonista (Richard Gere). Il personaggio della sorella è interpretato da una giovane ragazza di sedici anni e tutto ciò che ci viene raccontato e ci appare come filtrato e in qualche modo edulcorato dalla visione della bambina. A conforto di tale tesi: l’assenza di sangue quasi totale in un film pieno di azioni violente e la passione sessuale quasi assente in un film che trova il suo deus ex machina proprio nell’attrazione verso una donna.

In definitiva potremmo chiederci qual è il messaggio di questo film? La risposta è nel titolo steso,ciò che ci racconta il regista attraverso gli occhi di una bambina è che siamo tutti alla ricerca dei nostri giorni di paradiso, ma li raggiungeremo mai? E nel caso quanto dureranno?

 

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