AMERICAN PASTORAL E IO, DANIEL BLAKE, MA ANCHE CICOGNE IN MISSIONE E PIUMA
I titoli più interessanti, tra quelli arrivati questa settimana in sala, parlano british. Uno è il tanto atteso esordio alla regia dell’attore inglese, che per l’occasione non è certo andato tanto per il sottile. La missione, decisamente ostica, che Ewan McGregor ha scelto di intraprendere, infatti, riguarda l’adattamento cinematografica del romanzo di Philip Roth Pastorale americana, che è valso allo scrittore statunitense il Premio Pulitzer per la narrativa. Sarà riuscito nell’impresa? L’altro nobile titolo in programmazione è il ritorno dell’ottantenne, che non ha mai smesso di “arrabbiarsi”, Ken Loach, trionfatore a Cannes con Io, Daniel Blake, premiato con la Palma d’oro. Per chi preferisce invece virare su una serata più “leggera”, consigliamo: Cicogne in missione, presente anche nella rassegna dell’ultima Festa del cinema di Roma, film d’animazione del sempre allegro Nicholas Stoller (Non mi scaricare, Cattivi Vicini) e di Doug Sweetland, che sembra aver già riscosso un discreta simpatia da parte di critica e pubblico; l’altro è Piuma, controversa commedia in concorso a Venezia (partecipazione discussa proprio per la sua natura “lontana” dai canoni dell’impegnato festival), dell’italianissimo Roan Johnson, per la serie “adesso tocca al pubblico parlare”.
AMERICAN PASTORAL
Tratto dal capolavoro di Philip Roth, è la storia di Seymour Levov detto “lo Svedese”, un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, ma il cui mondo pian piano va in pezzi quando la figlia ormai adolescente compie un atto terroristico che provoca una vittima. Com’è possibile che una tragedia di questo tipo sia accaduta proprio allo Svedese, la persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno Americano? Dove ha sbagliato?
IO, DANIEL BLAKE
Per la prima volta nella sua vita, Daniel Blake, un falegname di New Castle di 59 anni, è costretto a chiedere un sussidio statale in seguito a una grave crisi cardiaca. Il suo medico gli ha proibito di lavorare, ma a causa di incredibili incongruenze burocratiche si trova nell’assurda condizione di dover comunque cercare lavoro – pena una severa sanzione – mentre aspetta che venga approvata la sua richiesta di indennità per malattia. Durante una delle sue visite regolari al centro per l’impiego, Daniel incontra Katie, giovane madre single di due figli piccoli che non riesce a trovare lavoro. Entrambi stretti nella morsa delle aberrazioni amministrative della Gran Bretagna di oggi, Daniel e Katie stringono un legame di amicizia speciale, cercando come possono di aiutarsi e darsi coraggio mentre tutto sembra beffardamente complicato.
CICOGNE IN MISSIONE
Le cicogne portano i bambini… o almeno una volta era così. Adesso consegnano i pacchi per Cornerstore.com, il gigante del commercio online. Junior, il miglior impiegato dell’azienda, è sul punto di ricevere una promozione quando per sbaglio attiva la Macchina Fabbrica-Bambini, dando così vita a una bimba adorabile e assolutamente non autorizzata. Nel disperato tentativo di recapitare questo fagottino di problemi prima che il capo se ne accorga, Junior e la sua amica Tulip, l’unica umana a Stork Mountain, iniziano una corsa contro il tempo per portare a termine la loro prima consegna, intraprendendo un viaggio frenetico e rivelatore durante il quale più di una singola famiglia potrebbe trovare la felicità e le cicogne potrebbero tornare a svolgere la loro vera missione.
Cate e Ferro sono due ragazzi, fidanzati, che si apprestano a sostenere l’esame di maturità. Me una gravidanza inattesa li mette a fare i conti con le loro vite e a prendere una decisione: loro vogliono tenere il bambino. Da una parte la famiglia di Ferro accoglie i ragazzi dando appoggio e alloggio, dall’altra quella di Cate che ha un padre sgangherato, poco occupato e dedito al gioco incontrollato, i due ragazzi vivono i nove mesi più emozionanti della loro vita, tra pressioni e rinunce, tentazioni e ripensamenti. Piuma, non è solo un titolo, ma proprio la parola d’ordine del film e delle sue intenzioni, perché è un lungometraggio leggero che con altrettanta leggerezza affronta un tema per nulla facile come quello delle gravidanze giovanili, talvolta aggirando e sorvolando su questioni più complesse come l’aborto e il tradimento.