TORNO DA MIA MADRE È IL RACCONTO IRONICO DI QUANTO POSSA ESSERE DESTABILIZZANTE IL RITORNO A CASA DEI FIGLI PER I GENITORI
Torno da mia madre è il film di Eric Lavaine uscito nelle nostre sale ad agosto e distribuito da Officine Ubu.
Nella sua patria di origine, la Francia, è rimasto in vetta dei box office per ben tre settimane e vedendolo non si può che concordare con i gusti dei nostri cugini d’Oltralpe.
Il titolo Torno da mia madre, tradotto letteralmente da quello originale, porta a pensare che il film tratti principalmente il tema molto attuale dei figli oramai cresciuti che tornano a vivere a casa dei propri genitori. Ma il film di Eric Lavaine è molto di più, è una storia nella quale tutte le donne, sia madri che figlie, si possono riconoscere, è un riflettore che illumina e porta alla luce aspetti della vita degli anziani che la società ha spesso cercato di non far emergere.
Nel film conosciamo Stephanie (Alexanda Lamy), una donna sulla soglia dei quarant’anni, divorziata e con uno studio di architettura fallito. Con un conto bloccato, la casa e la macchina pignorata, Stephanie non può far altro che tornare a casa dalla mamma Jacqueline, interpretata da una bellissima e radiosa Josiane Balasko, con le proprie routine, necessità e segreti.
I due mondi e le diverse routine finiscono per scontrarsi ma, al contrario di quanto si possa pensare, non sfociano mai in scene isteriche alla Margherita Buy, bensì in uno scambio di battute dinamico e ironico che strappa inevitabilmente una risata, classico modo operandi della commedia francese.
Come accennato sopra, Torno da mia madre, mette in risalto anche un altro lato delle mamme ed è quello che comunque rimangono donne, che vogliono amare e sentirsi amate e non solo in modo platonico.
Infatti, se Jacqueline sembra troppo assillante con la figlia chiedendole di darle informazioni precise riguardo i suoi spostamenti, non è altro che un modo per poter organizzare la propria serata e riuscire a vedere l’amante senza farlo sapere alla figlia.
Per tenere segreta la presenza di un uomo nella propria vita, dopo la recente scomparsa del proprio marito, Jacqueline si comporta in maniera talmente bizzarra che Stephanie inizia a temere che la madre stia iniziando a soffrire di Alzheimer.
La commedia per tutta la durata non perde mai il proprio ritmo e, nonostante la bufera centrale che coinvolge oltre a Jacqueline e Stephanie anche gli altri figli, Nicolas (Philippe Lefebvre) e Carole (Mathilde Seigner), il film si chiude con un epilogo più che sereno.