PARTENDO DALLA SCONFITTA DI CAPORETTO DAVIDE FERRARIO DIRIGE UN FILM-SAGGIO CHE RIFLETTE SUI CONCETTI DI CATASTROFE E RINASCITA
Il 24/10/1917 segna la data della più grave sconfitta nella storia dell’esercito italiano che, come tutti sanno, avvenne a Caporetto. Pochi giorni fa, in Friuli Venezia Giulia, nei sacrari militari di Redipuglia e Oslavia, sono cominciate le riprese di 100 anni di Caporetto diretto da Davide Ferrario da un’idea di Giorgio Mastrorocco. A metà strada tra il documentario e il film-saggio, 100 anni di Caporetto percorre in quattro episodi ciò che il regista ha definito “sindrome caporettiana” ovvero la necessità per gli italiani di una catastrofe per poter rinascere.
Il film di Davide Ferrario è una sorta di viaggio geografico e storico che parte nel 1917 da Caporetto per far tappa nel periodo della resistenza, negli anni di piombo fino alla Caporetto demografica del 2015. Quattro episodi uniti tra di loro da un legame concettuale e riflessivo anziché storico-geografico. Un film-saggio dunque, non lineare ma come se procedesse per associazioni mentali che presentano un filo comune: quello della rivincita dopo una grande sconfitta.
Prodotto da Rai Cinema e Rossofuoco, 100 anni di Caporetto uscirà nel 2017, a un secolo esatto dalla famosa sconfitta.
Il regista si fermerà in Friuli Venezia Giulia fino a domani per proseguire le riprese a Trieste, alla Risiera di San Sabba, al Museo della guerra per la pace “Diego de Henriquez” e nel Porto Vecchio.