IL TORINO FILM FESTIVAL VISTO DAL SUO INTERNO, FILM E CONSIDERAZIONI DEELL’EDIZIONE NUMERO 34
Il 34 Torino Film Festival non tradisce se stesso. Nato nel 1982 come Festival Internazionale Cinema Giovani, continua a proporre opere prime seconde e terze non solo di qualità, ma un cinema nuovo, inaspettato, non visto. No a lustrini e red carpet, ma tanto cinema da gustare, anche troppo, perché bisognerebbe replicarsi per poter vedere tutto.
Molte le sezioni, e il concorso, Torino34 ha già presentato diverse “chicche”: Jesus, di Fernando Guzzoni, Cile. La storia di una gioventù ai margini di Santiago, persa tra talent show di piazza e nottate ad alto tasso alcolico. Qui, Jesus, un rapporto debole con il padre vedovo, “inciampa” in un pestaggio che riduce un suo coetaneo in fin di vita. E da questo evento inizia il suo percorso di crescita e redenzione.
Stesso tema ma diversa ambientazione per Avant les rues, opera prima di Chloe Leriche, canadese. Ambientato nella riserva di nativi Atikamekw, recitato nella loro lingua, il film racconta la storia di un ragazzo coinvolto in un omicidio, involontario, che scatena il suo bisogno di ritrovarsi, conoscersi e perdonarsi, attraverso il recupero delle sue origini calpestate. Due film che speriamo trovino una distribuzione italiana. Altrettanto interessante, e piuttosto sconcertante, Los Decentes di Lukas Valenta Rinner, austriaco in Argentina.
Una domestica taciturna e solitaria va a lavorare per una famiglia alto borghese in questo spicchio di mondo residenziale, tutto verde ed uccellini che cantano. Ma al di là della recinzione un altro microcosmo la accoglie, un’ oasi di nudisti, malvisti dalle “persone per bene”. Ed è così che si consuma uno scontro sociale, che il regista fa crescere con un lavoro sul sonoro davvero impeccabile. Poetico e onirico Porto, di Gabe Kinger, prodotto da Jim Jarmush. Thriller in costume invece per Lady Macbeth di William Oldroyd, inglese. Interpretazione esemplare e in stato di grazia quella di Rebecca Hall in Christine di Antonio Campos, che racconta la storia vera di Christine Chubbuck, conduttrice TV americana anni 70 morta suicida in diretta.
Fuori concorso, presentato Sully, ultimo lavoro di Clint Eastwood, con Tom Hanks impeccabile. La storia vera di un ammaraggio di un volo di linea in cui tutti si salvarono, grazie al coraggio dell’eroico comandante, presente a Torino. Ma il TFF34 ci regala anche la visione di tre corti d’autore del passato: La Jetee di Chris Marker (1962), Anticipation, ou l’amour en l’an 2000 e Il nuovo mondo di Jean-Luc Godard (1967/1962). A proposito di corti, il Centro Nazionale del Cortometraggio, diretto da Jacopo Chessa, ha proposto dal 18 al 20 novembre il primo “Torino Short Film Market”, tre giorni intensi di panel, incontri, pitching dedicati alla produzione di cortometraggi, alimentando lo scambio e le opportunità a livello europeo e internazionale. A conferma che Torino si conferma città di cinema, quello indipendente, nuovo, talentuoso, linfa vitale.