LA DROGA DELLA TECNOLOGIA E UN SELFIE MALEDETTO SONO LA COMBINAZIONE PERFETTA DI QUESTO CORTO HORROR-IRONICO
Isabella è davanti allo specchio a pettinarsi i capelli e decide di farsi un selfie. Per un errore fatale, lo specchio si frantuma in mille pezzi. Per sconfiggere la maledizione dei fantomatici sette anni di guai, Isabella si informa su Internet e compie una specie di rito che le sarà fatale. Da adesso, chiunque decide di farsi un selfie, deve fare i conti con lei. Ideato da Eros Bosi e scritto insieme al cineasta romano Luca Alessandro (E.N.D.-The movie, Questione di sguardi), Evil Selfie è un corto horror dal retrogusto sarcastico che gioca con la nostra mania di fare foto in ogni momento della nostra vita, e aggiunge quel tocco di finto terrore al punto giusto.
La giovane Isabella diventa la moderna Bloody Mary della famosa leggenda, che però appare quando qualcuno prende il proprio cellulare e si fa una foto. Le riprese di Evil Selfie sono iniziate a Terni, la città natale di Bosi e sono durate da marzo ad aprile di quest’anno. L’ottimo audio e la risoluzione video è merito di Alex Visani (The pyramid), che rende Evil Selfie un piccolo horror e un simpatico modo per far riflettere sull’uso e disuso della tecnologia, diventata una droga per gli amanti dei cellulari che vogliono far sapere a chiunque dove si trovino e cosa facciano. Una chicca: Gene Gnocchi, con cui Bosi è in contatto dai tempi de La Mano Infernale, fa un cameo nel corto.
Se l’intento del regista era quello di far riflettere sulla spasmodica dipendenza da cellulari, è riuscito perfettamente nel suo intento. Evil Selfie è una metafora ironica e moderna sulla società di oggi. Perciò il corto è sì un horror, ma non spaventa quanto dovrebbe perché il suo obiettivo è ben altro. Occhio ai vostri smartphone quando vi scattate una foto.