ICONA ED EMBLEMA DEGLI AMORI ADOLESCENZIALI PER I QUASI QUARANTENNI, SOPHIE MARCEAU SPEGNE OGGI 50 CANDELINE
I didn’t realize that my life would change forever…così canta Richard Sanderson e anche Sophie Marceau probabilmente non stava realizzando quanto la sua vita sarebbe cambiata dopo l’uscita in sala di uno dei film che ha segnato gli anni ’80 e i giovani di allora.
All’anagrafe Sophie Danièle Sylvie Maupu è stata la protagonista de Il tempo delle mele, un successo mondiale uscito oramai quasi 36 anni fa.
Scelta dal regista Claude Pinoteau per il ruolo della protagonista Vic, una tredicenne alle prese con dei genitori in crisi e le prime vicende sentimentali, Sophie Marceau è diventata un’icona generazionale in tutto il mondo e si è conquistata il Premio César come “Migliore attrice promettente” nel 1983 con il sequel, Il tempo delle mele 2.
Come in ogni classico romantico, perché ce ne voglia la critica ma di un classico si tratta, anche questo film presenta la Scena, ovvero quel momento magico dove tutto può succedere, che tutti vorremmo vivere veramente ma che esiste solo nel cinema.
Ovviamente stiamo parlando della scena in cui Mathieu, l’interesse amoroso della giovane Vic, le mette le cuffie del walkman nel bel mezzo di un ballo scatenato in modo tale da potersi isolare dal chiasso e danzare dolcemente abbracciati sulle note di Reality.
Verrebbe proprio da dire “ma che ne sanno i Duemila” che il walkman non l’hanno vissuto, che gli auricolari sono wireless e non hanno la stanghetta di metallo con due finali spugnosi da incollarsi alle orecchie, ma poi si diventerebbe troppo nostalgici.
Ma Il tempo delle mele è stata solo la rampa di lancio di Sophie Marceau che ha dimostrato di poter spaziare da ruoli romantici a drammatici, come nel film del 1985 Police dove interpreta Noria, la ragazza di un trafficante di droga preso di mira dal detective Mangin, interpretato da Gérard Depardieu.
Negli anni Novanta Sophie Marceau è la Principessa Isabella di Spagna nel colossal di Mel Gibson in Braveheart, Ippolita in Sogno di una notte di mezza estate al fianco di un Oberon interpretato da Rupert Everett e l’eroina russa di Tolstoj Anna Karenina.
È anche Elektra King l’affascinante e spietata nemesi di James Bond in 007 – Il mondo non basta, diciannovesimo titolo della saga con protagonista Pierce Brosnan.
Sophie Marceau debutta dietro la macchina da presa già nel 1995 con il cortometraggio L’aube à l’envers di 9 minuti che ha inaugurato il Festival di Cannes di quell’anno.
Nel 2002, invece, arriva il primo lungometraggio Parlami d’amore, un progetto semiautobiografico che ha come soggetto la separazione.
I due protagonisti, dopo un matrimonio di 15 anni e tre figli, trovano inconciliabili le loro differenze e decidono quindi di mettere fino al loro rapporto, la donna dovrà affrontare così le difficoltà di essere un genitore single.