A GIRL LIKE YOU, CORTO ITALIANO RICCO DI TALENTI EMERGENTI PREMIO NUOVO IMAIE
Ci sono due ragazze, amiche nel film, sorelle nella vita, attrici. Di loro sentiremo parlare. Le sorelle Giovinazzo, Aurora e Domiziana, sono le protagoniste di un cortometraggio prezioso, un piccolo film d’autore, presentato a Venezia lo scorso Settembre ed ora in giro per molti festiva. Con A Girl Like You le due sorelle si sono aggiudicate il premio Nuovo Imaie come Migliori Attrici durante il concorso Afrodite Shorts, in cui abbiamo visto cortometraggi di altissimo livello (da quello di Lorenza Indovina, Ego a La buena madre di Sarah Clift, che ha fatto il giro del mondo).
A Girl Like You è un cortometraggio dal cuore italo-cinese, perché chi lo ha pensato, voluto e prodotto è Andrea Cicini, mente e cuore IN THINKER STUDIO, nuova avventura produttiva, che da anni garantisce importanti connessioni tra il cinema italiano e la Cina.
Diretto da Massimo Loi e Gianluca Mangiasciutti, giovani e talentuosi registi candidati ai David di Donatello e ai Globi d’Oro 2016, e vincitori del Premio Studio Universal, racconta la storia di Aurora (Aurora Giovinazzo), 14 anni, unica figlia di una famiglia “diversamente normale”, amorevolmente “stretta” da genitori che non sembrano avere alcuna intenzione di separarsi.
La sua amica Alba (Domiziana Giovinazzo) è invece figlia di genitori separati, ed è cresciuta in fretta, secondo regole diverse, in estrema libertà. E’ un viaggio il loro, tra le terre di Sardegna, onirico e ai limiti del fantastico. Il loro primo viaggio da sole. Irrealismo a tinte sociali, con la volontà di rendere esplicito un cambiamento dei valori della famiglia molto forte in questo nuovo millennio.
Uno spunto di riflessione per tutti, calato in un paesaggio bellissimo e lunare, e avvolto da una calda e sorprendente fotografia. Il progetto nasce dal suo produttore, Andrea Cicini, che dopo 12 anni in Cina ha iniziato a riassaporare il gusto e il colore della sua terra, l’Italia. Andrea aveva il desiderio di raccontare, con immagini e suoni, i grandi cambiamenti che ha percepito nel suo percorso, dai valori della famiglia alla sua avventura di genitore, dalla apparente perdita di valori, al viaggio interiore che ognuno compie.
Ed è così che ci ritroviamo a camminare tra i campi della Sardegna, nei boschi, fino a perdere il fiato tra le rocce di fronte al mare. Nessuno smartphone, solo i rumori della natura, ed una polaroid per fotografare un momento speciale, quello di un’avventura onirica ma realistica, magica e profonda, quella della crescita, da cui non si sfugge. Un film che ha in sé grazia e verità, scritto e girato con grande respiro.
Racconta Cicini: “Realizzare questo corto è stato magico, perché in meno di 3 mesi, da un idea su un semplice foglio bianco, ho ritrovato davanti a me uno schermo pieno di immagini e poesia, ed ho capito quanto possa essere bello condividere liberamente cosa si sente dentro, ed il Cinema ne è l’essenza”. Questo è il nuovo cinema che vogliamo. Nuovi produttori, nuovi talenti.