Spellbound di Alfred Hitchcock

SPELLBOUND IO TI SALVERÒ È IL PRIMO FILM DI ALFRED HITCHCOCK CHE TRATTA IL TEMA DELLA PSICOANALISI

Spellbound1945. Spellbound. Alfred Hitchcock sul film: “Si tratta ancora una volta di una storia di caccia all’uomo, presentata qui in un involucro di pseudo-psicoanalisi.”

Quando parlo di questo film mi piace sempre porre l’attenzione sul titolo originale: Spellbound, “incantato”, “ammaliato”. Ed è chiaramente riferito agli stati psico-emotivi dei due protagonisti, ovvero l’uomo interpretato da Gregory Peck (John Ballantine) affetto da amnesia in seguito a un trauma, ma designa anche il personaggio della dottoressa Constance Peterson, interpretata da Ingrid Bergman, psicoanalista accecata dall’amore (il loro primo incontro è un evidente colpo di fulmine per entrambi in una sequenza di campi/controcampi molto “magica” e romantica).

La pratica psicoanalitica viene qui utilizzata da Hitchcock come metodo di indagine sulla morte del vero dott. Edwards. Il dottore affetto da amnesia infatti non ricorda la sua vera identità (John Ballantine) e crede di essere il dott. Edwards, colui che ha scritto un libro intitolato “Il complesso di colpevolezza”. Questo libro è un’informazione chiave per capire che il problema dell’amnesia di John Ballantine risiede proprio nel senso di colpa.

I titoli di testa sono accompagnati da immagini di alberi con poche foglie scosse da un vento fitto come se presentassero già i due protagonisti, Constance e John, mossi rispettivamente dall’amore e da un animo tormentato. Subito dopo vediamo Constance nel suo studio all’interno di una clinica psichiatrica chiamata “Villa Verde”, il cui direttore sta per essere sostituito dal nuovo dott. Edwardes (in realtà John Ballantine).

Presto tutti si accorgono che qualcosa non va nel “dott. Edwardes” e quando si scoprirà della sua morte John ne verrà subito collegato e incolpato. Constance è l’unica che crede alla sua innocenza e cerca di aiutarlo intraprendendo con lui un percorso psicoanalitico. John è infastidito dalla visione di strisce nere su sfondo bianco, questo si scoprirà essere collegato sia alla morte del dott. Edwards che a un trauma infantile di John. I due innamorati si fingono in luna di miele per scappare e rifugiarsi dal dott. Brulov, anziano ed esperto psicoanalista che accetta di aiutarli. È proprio nella casa del dott. Brulov che Hitchcock gira una delle sequenze più famose della storia del cinema, quella del bicchiere di latte con il bromuro che riempie l’inquadratura fino a farla diventare completamente bianca e luminosa e dando via all’inizio del sonno/sogno di John.

L’inquadratura totalmente bianca ha un duplice significato, da una parte rappresenta fisicamente uno schermo cinematografico bianco, ovvero privo di immagini, su cui poi verrà proiettata la sequenza del sogno di John realizzata da Salvador Dalì. Dall’altra parte l’inquadratura rappresenta metaforicamente il modo in cui avviene un sogno vero e proprio, perché è proprio su uno schermo bianco creato dalla mente quando cominciamo a sognare che vengono proiettate le immagini oniriche dal nostro cervello. In questo modo il genio di Hitchcock ha anticipato, inconsciamente, di qualche anno questa scoperta psicoanalitica. Spellbound è il primo film di Hitchcock che tratta il tema della psicoanalisi (ne seguiranno molti altri, tra cui Psycho, Vertigo – La donna che visse due volte, Marnie… solo per citarne alcuni), ma nonostante ciò nel film troviamo altri temi ricorrenti della filmografia del regista britannico, quello del trionfo dell’amore e dell’innocente in pericolo.