Consigli DOC: La La Land e Split

IL MUSICAL DI CHAZELLE FINALMENTE NELLE SALE ACCOMPAGNATO DAL THRILLER DI SHYAMALAN

SplitDopo tanta attesa, finalmente arriva in sala La la land, il film dei record dell’ultima stagione dei premi cinematografici. Con già 7 Golden Globes all’attivo (record storico), 14 nomination agli Oscar (un record detenuto insieme a Titanic Eva contro Eva) e la Coppa Volpi di Venezia ottenuta dall’attrice protagonista Emma Stone, non risulta tanto azzardato prevedere che la nuova opera del regista “prodigio” (32 anni) Damien Chazelle monopolizzi le sale di tutta Italia. Rischia di esserne oscurato, infatti, Split cioè “diviso”, ultima opera di M. Night Shyamalan. Malgrado il marketing quantomeno ingannevole (sulle 23 personalità dichiarate, se ne vedono davvero una decina al massimo), la “poliedrica” prova di McAvoy e il consueto grottesco stile del regista di The Village valgono da soli il prezzo del biglietto. Tra i titoli “minori”, a confronto ovviamente, di questa settimana finiscono dritti nei nostri consigli (vi dispensiamo dalla pessima e interessante commedia Proprio lui?, inspiegabilmente interpretata dal duo Franco-Cranston): Les Ogres, nuovo film della regista francese Léa Fehner che vede tra i suoi interpreti principali François Fehner Marion Bouvarel, bizzarra storia su un’itinerante compagnia teatrale formata da “orchi” (da qui il titolo); il film che celebra la Giornata della Memoria di quest’anno, Il viaggio di Fanny  diretto da Lola Doillon, sulle persecuzioni razziali e la caccia agli ebrei dal punto di vista di un gruppo di bambini catapultati nell’orrore della vita.

LA LA LAND

Nel cuore dell’assolata Los Angeles, i destini di Mia Dolan (Emma Stone), giovane attrice in erba, e Sebastian (Ryan Gosling), aspirante jazzista, s’incrociano più volte. Prima non si sopportano, poi conoscono l’uno le passioni dell’altra e si amano. I due si innamorano a passo di danza e di musica, ma dopo una serie di eventi, i sogni che entrambi vogliono realizzare metteranno a dura prova la loro relazione e li porteranno a chiedersi: cosa si è disposti a fare pur di raggiungere i propri desideri? Più che un musical, il film diverte, fa piangere, fa ballare e fa riflettere. La La Land è un insegnamento di vita e un invito a seguire i propri sogni, senza arrendersi e combattendo per essi.

SPLIT

Oltre 23 personalità abitano e si alternano nel corpo di Kevin (James McAvoy), letteralmente “diviso” tra queste personalità e ne parla, attraverso Barry (una delle sue identità), alla sua anziana ed esperta psichiatra e psicoterapeuta Karen Fletcher (Betty Buckley). Karen cerca di aiutarlo con il percorso terapeutico a stabilizzarsi su una delle sue 23 personalità, ignorando però la “Bestia”, una personalità misteriosa, cattiva e potente che aleggia nell’oblio della mente di Kevin e alla quale Karen non crede in quanto non si è (ancora) mai manifestata. Ancora una volta M. Night Shyamalan affronta il tema della “diversità” come emarginazione sotto le diverse sfaccettature del protagonista interpretato da un ottimo e “schizofrenico” James McAvoy e dalla ragazza Casey (Anya Taylor-Joy) da lui rapita. Il regista de Il sesto senso conferma con Split dunque la sua forte presenza autoriale espressa attraverso un certo cinema di genere.

LES OGRES

L’imminente arrivo di un bambino e il ritorno di un ex amante fanno rivivere le ferite che si pensava fossero ormai dimenticate. La pellicola di Léa Fehner è qualcosa di nuovo, che si discosta da tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento nei film incentrati sul teatro, anche se qui non viene messo in evidenza il piano culturale ma le relazioni tra i diversi membri della compagnia. Poco originale nei temi, anche se affrontati egregiamente dagli attori coinvolti e tutti di grande importanza, il film gode di una colonna sonora movimenta e coinvolgente e di un’interpretazione così travolgente che è paragonabile ai modi tipici delle sceneggiate teatrali.

IL VIAGGIO DI FANNY

La seconda guerra mondiale è ormai in corso e la Francia è ancora occupata dai tedeschi quando i genitori di Fanny (Léonie Souchaud), 12 anni decidono di mandare lei e le sue sorelline in un orfanotrofio francese per bambini ebrei. Qui ci sono altri loro coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano, si danno alla fuga. Per raggiungere il confine svizzero intraprenderanno una vera e propria avventura attraverso i boschi e dovranno fare i conti con il freddo, la fame, l’odio dei nemici ma incontreranno anche persone disposte a proteggerli e ad aiutarli nella loro fuga verso la salvezza. ll viaggio di Fanny ha trionfato al Giffoni 2016 e rappresenta uno di quei film monito per non dimenticare, per riflettere sugli orrori del passato che non dovrebbero essere ripetuti nel presente ma purtroppo come le cronache attuali ci raccontano non è così.

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"Tutti i bambini crescono, tranne uno".