UN CORTO IN REALTÀ VIRTUALE PER LA PRIMA VOLTA CANDIDATO AGLI OSCAR: È PEARL DEL REGISTA (GIÀ VINCITORE) PATRICK OSBORNE
Passerà alla storia per essere il primo cortometraggio in realtà virtuale mai candidato ai premi Oscar. Forse non tutti si sono accorti, infatti, che è presente un titolo con questa particolarità nella cinquina dei corti d’animazione, Pearl.
A produrlo, in collaborazione con Evil Eye Pictures, è un nome non da poco, niente meno che Google nella sua serie Spotlight Stories. Dopo essere stato presentato lo scorso aprile al Tribeca Film festival, il film è ora fruibile su Youtube, con la possibilità di vederlo dal proprio schermo a 360 gradi.
Pearl è un po’ road movie, un po’ videoclip, e si concentra sulla vita di un padre, un musicista single, e sua figlia Sara, unici componenti di una famiglia che abita in un automobile. Proprio in questo abitacolo li vediamo passare le loro giornate, viaggiare, divertirsi ed emozionarsi, ma soprattutto cambiare crescendo.
Il regista di Pearl è Patrick Osborne, un nome già noto agli Academy, nonché già vincitore nel 2015 con il cortometraggio Feast (prodotto dalla Walt Disney).
Un traguardo importante quello di portare al realtà virtuale ad una kermesse del genere, seppur non primo in ordine di tempo, e anche in questo caso l’Italia, di nuovo nella veste della Mostra del Cinema di Venezia, è arrivata prima. Perché proprio al lido, nella scorsa edizione, è stata aperta una sala chiamata VR Theatre, con alcune decine di postazioni rotanti e caschetti dedicati alla visione, dedicata alla proiezione di alcuni prodotti come delle scene selezionate da Jesus vr, alcuni progetti del regista Gabo Arora realizzati in collaborazione con le Nazioni Unite e il teaser Our Baby.
Entrambi i casi, seppur affascinanti, sono degli esempi di come la concezione filmica stia cambiando nel tempo: quanto arriveremo lontani dal cinema come lo conosciamo?