SPLIT, LE DICHIARAZIONI DI M. NIGHT SHYAMALAN, JAMES MCAVOY E ANYA TAYLOR-JOY IN CONFERENZA STAMPA
Si è tenuta all’Hotel Principe di Savoia di Milano la conferenza stampa di presentazione del nuovo film del regista indiano M. Night Shyamalan, Split, che vede tra i suoi interpreti principali il poliedrico James McAvoy (la saga di X-Men) e la promettente Anya Taylor-Joy (The Witch). La pellicola racconta la storia di Kevin, un uomo con almeno 23 diverse personalità. Quest’ultimo è costretto da uno dei suoi tanti alter ego, Dennis, a rapire tre ragazze adolescenti. Le giovani vengono tenute prigioniere in attesa che arrivi l’ultima personalità, la “bestia”. Esisterà davvero o è solo frutto della sua immaginazione, causato da un passato troppo ingombrante e traumatico? Non ci resta che scoprirlo al cinema dal 26 gennaio 2017.
Come è riuscito a preparare 8 personaggi così diversi in Split?
James McAvoy: “Ogni ruolo può essere interessante e questa è stata una grandissima sfida. Io ho cercato di ottenere più indizi possibili per caratterizzare al meglio ciascuno dei miei personaggi, a partire dalla gestualità, le posture e i loro comportamenti. Siamo riusciti a trovare degli aspetti che potessero caratterizzare ognuno di loro, sia dal punto di vista psicologico sia da quello estetico”.
Quale tipo di ruolo preferisce interpretare? Quanto è importante il budget?
James McAvoy: “Mi piace fare l’antagonista nei film, ma preferisco interpretare ruoli d’azione tipo quelli con protagonisti i supereroi. Non importa se il budget è alto o basso, l’importante è il divertimento”.
Qual è il suo film che pensa sia meno apprezzato dal pubblico?
M. Night Shyamalan: “Lady in the Water in quanto è una pellicola molto particolare e bizzarra, ma penso che per il pubblico sia più facile capire un’opera quando rientra in un genere specifico. Il progetto citato, infatti, non è un vero e proprio thriller ma nasce dalla fantasia di un bambino”.
Per quanto riguarda il cameo finale, sta pensando a un sequel di Split?
M. Night Shyamalan: “Scrivere un sequel è qualcosa di molto difficile. Parte del divertimento sta nello scrivere nuovi personaggi ed è per questo che mantengo i diritti su quasi tutti i miei film. Ho sempre voluto raccontare una storia divisa in tre parti di uno dei progetti da me realizzati e ora penso di essere pronto per farlo”.
Come ha fatto a trovare due film notevoli per il suo esordio?
Anya Taylor-Joy: “È stata solo molta fortuna. Non ha idea di come sia riuscita a interpretare questo progetto”.
James McAvoy: “Non c’entra nulla la fortuna, è puro talento”
M. Night Shyamalan: “Gli attori esordienti non sono consapevoli delle loro vere potenzialità e questo permette di conoscere il lato più intimo e apprezzare la loro sensibilità. Anya non si rende conto di quello che regala alle persone con cui interagisce”
Questo è il secondo film che realizza con Jason Blum, quanto l’ha influenzata?
M. Night Shyamalan: “Jason non è solo un socio, ma un amico e una sorta di fratello maggiore. È un campione di originalità e crede che i film a basso budget possano raggiungere quote molto alte”.
Com’è stato il rapporto con il regista?
Anya Taylor-Joy: “È come se fossimo coordinati. Durante le riprese, infatti, capivo subito se una scena era buona o meno”.
Per quanto riguarda la scelta dei costumi di James, come avete lavorato?
James McAvoy: “I costumi rispecchiavano in toto le diverse personalità, tanto che si percepivano gli atteggiamenti che avrebbe dovuto adottare per ogni singolo personaggio. Paco Delgado, anche costumista di “The Danish Girl, è geniale”.
M. Night Shyamalan: “Mentre il film era ancora in fase di pre-produzione ho letto la biografia di Alexander McQueen. Volevo che certi atteggiamenti dei personaggi di James si ispirassero alla sua sensibilità e anche i vestiti hanno fatto la loro parte per raggiungere questo obiettivo”.
Ci sono figure che l’hanno ispirata? Essendo un padre di famiglia, come ha gestito il tema degli abusi infantili in Split?
M. Night Shyamalan: “Quando facevo la corte a mia moglie, lei frequentava la facoltà di psicologia e io ho assistito con lei alle lezioni per fare colpo. Lei è diventata psicologa, ma se fosse stata una ginnasta i miei film parlerebbero di sport. Nel tempo ho scoperto tantissime cose incredibili sul disturbo in questione. È il primo film basato sul disturbo dissociativo dell’identità. L’abuso solitamente ha una radice profonda nell’infanzia ed è una delle cose peggiori che possano accadere a un essere umano”.
Tra le influenze di Split c’è anche la vicenda del criminale Billy Milligan?
M. Night Shyamalan: “La storia di Billy Milligan è stata d’ispirazione per Split. Dovreste leggere le carte del processo. Era un genio affetto da 23 o 24 personalità, ma questo si capì solo quando venne fermato (ricordiamo che l’uomo era stato arrestato perchè aveva rapito, violentato e rapinato 3 ragazze nel 1972, ndr).”