Quando dietro a un film c’è un quadro

SCENE DI FILM FAMOSE COSTRUITE E ISPIRATE A PARTIRE DALLE IMMAGINI DI QUADRI E FOTO DI ARTISTI CELEBRI: ECCO ALCUNI CASI

Metropolis Torre di BabeleCapita, a volte, che guardando un film proviamo la sensazione di aver già visto una scena o un’ambientazione, senza pensare (o sapere) che molti registi traggono ispirazione direttamente dall’arte pittorica.

Sono situazioni che interessano numerose pellicole di diversi generi, e che ritrovano già in Metropolis di Fritz Lang uno dei primi più visibili e lampanti esempi di questo fenomeno; quindi non solo quelli direttamente ispirati all’arte, o che trattano le vicende di un pittore e del suo processo creativo (in questo senso un caso esemplare è La ragazza con l’orecchino di perla di Peter Webber, con Scarlett Johansson e Colin Firth, che tratta una parte della vita del pittore Johannes Vermeer a partire dal suo incontro con la donna che diventerà la musa ispiratrice del suo quadro Ragazza col turbante).

Tra gli artisti di maggior influenza sull’arte cinematografica, c’è sicuramente Edward Hopper, del quale abbiamo in precedenza già parlato proprio in virtù della potenza attrattiva che le sue architetture, vedute e personaggi hanno esercitato su numerosissimi registi del passato e del presente. Partendo da Alfred Hitchcock, che ne ha tratto ispirazione per opere come Psycho e La finestra sul cortile, la lista è lunga e tocca artisti di diversi generi e stili, come Billy Wilder, Woody Allen, Wim Wenders, Dario ArgentoTerrence Malick.

Proprio nel film di Malick I giorni del cielo, non solo troviamo un omaggio all’opera House by the Railroad (in cui vediamo la stessa casa che ha ispirato la dimora dei Bates in Psycho), ma tutto il film è un riferimento a Il mondo di Cristina di Andrew Wyeth, di cui vengono riprese le immense distese dorate del paesaggio.

Anche Escher, però, ha fatto la sua buona parte per il cinema, ispirando con le sue immagini intricate e labirintiche, ma sempre lineari e illusionistiche, diversi registi. Tra questi ricordiamo Jim Henson, che nel suo Labyrinth interpretato da David Bowie ha riprodotto il quadro Relatività, e Christofer Nolan: quale film migliore di Inception per farci catapultare nel mondo di Escher e del suo Ascending and Descending? I riferimenti all’opera, tra l’altro, permeano tutta la pellicola, che ne risulta fortemente influenzata.

E che dire di Sofia Coppola, che ha prelevato dal campo dell’arte più di qualche idea? In Lost in translation la scena iniziale con l’inquadratura del sedere in biancheria intima della Johansson è una rivisitazione quasi letterale di Jutta di John Kacere.  Ma anche nel suo Marie Antoinette ci sono dei momenti fortemente “pittorici”, basti pensare a Napoleone attrverso le Alpi di Jacques-Louis David.

Non solo l’arte pittorica, ma anche quella fotografica: è il caso per esempio di Shining di Stanley Kubrick. Chi non ricorda le inquietanti gemelle nei corridoi dell’hotel? A ispirare questi due personaggi sono state le gemelle fotografate dalla fotografa Diane Arbus in uno dei suoi scatti più celebri.

Questi e molti altri, nei video di Vugar Efendi.

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