LE ULTIME FATICHE DI VERHOEVEN E VERONESI ARRIVANO IN SALA, ACCOMPAGNATI DA SLAM E LIFE
Il regista Paul Verhoeven ha descritto la storia di Michéle, il personaggio protagonista di Elle come “Una visione filosofica della donna“. Tratto dal romanzo Oh di Philippe Djian, autore di culto della scena letteraria francese, il film vede l’acclamata interpretazione di Isabelle Huppert, candidata all’Oscar come Miglior Attrice, ed è stato vincitore di due Golden Globes e due Cesar (come miglior film e miglior attrice). Ma questo fine settimana arrivano anche due prodotti nostrani, tanto vicini a livello generazionale come lontani dal punto di vista di tematiche e messa in scena. Uno è Non è un paese per giovani, nuova pellicola di Giovanni Veronesi che racconta di un’Italia in cui non vi è più spazio per i giovani. L’altro è Slam – tutto per una ragazza, diretto da Andrea Molaioli, tratto dall’omonimo romanzo dell’autore britannico Nick Hornby, presentato fuori concorso al Torino Film Festival. Il film con Luca Marinelli si è particolarmente distinto per aver superato i confini italiani grazie alla distribuzione di Netflix in 189 paesi. È la prima volta che la piattaforma streaming più famosa al mondo compra i diritti di un film italiano per distribuirlo in modo esclusivo. Infine, tornando all’estero, consigliamo la visione di Life – Non oltrepassare il limite più a fedeli seguaci del genere horror, ancor meglio se di serie B, piuttosto che a quelli del sci-fi puro, che forse potrebbero rimanere un attimo delusi.
Manager di un’azienda di videogames (nel romanzo era leader di una casa editrice) Michéle viene aggredita e violentata nella sua casa. Invece di chiamare la polizia e denunciare l’accaduto, ordina sushi e racconta al figlio di essere caduta dalla bicicletta. Perché? Forse pensa di aver in qualche modo meritato l’accaduto? Qualcosa di molto ambiguo si sviluppa nei pensieri della donna, che ad un certo punto non solo inizia un flirt proibito con un vicino di casa sposato e più giovane, ma ai continui segnali dell’uomo mascherato che l’ha aggredita inizia a rispondere con una certa disponibilità. Un viaggio coraggioso e fuori dagli schemi nella femminilità, grazie ad una regia mai didascalica. Elle è un film da vedere assolutamente, con istinto, provando a non giudicare Michèle e il suo coraggio di andare incontro a sé stessa.
Sandro (Filippo Scicchitano) ha poco più di vent’anni, è gentile, a volte insicuro e il suo sogno segreto è diventare uno scrittore. Luciano (Giovanni Anzaldo) invece è coraggioso e brillante, ma con un misterioso lato oscuro. S’incontrano tra i tavoli di un ristorante dove lavorano entrambi come camerieri. Come tanti loro coetanei, Sandro e Luciano sentono che la loro vita in Italia non ha alcuna prospettiva. Si scelgono istintivamente e decidono, presi da un’euforica incoscienza, di cercare un futuro per loro a Cuba, la nuova frontiera della speranza dove tutto può ancora accadere. Il progetto è quello di aprire un ristorante italiano che offra ai clienti il wi-fi – ancora raro sull’isola – grazie alle nuove ma limitate concessioni governative. Con Nora, la strana ragazza che li aspetta all’Avana come un destino, scopriranno che esiste anche un modo glorioso di perdersi, che darà un senso profondo all’incontro dei due giovani. Tralasciando la lentezza che caratterizza il ritmo della pellicola di Giovanni Veronesi, è bene dire che i primi piani dei personaggi coinvolti e le riprese a tutto campo delle ambientazioni contribuiscono alla riuscita del progetto, insieme a una colonna sonora capace di seguire in tutto e per tutto il susseguirsi di scene e le situazioni che si presentano in esse.
Il romanzo di Hornby, del 2007, racconta la vita di Sam, dal suo punto di vista. Andrea Molaioli (insieme a Francesco Bruni e Ludovica Rampoldi, che firmano con lui la sceneggiatura) ha adattato la storia all’Italia, a Roma, entrando nella testa e nel cuore di Samuele, teenager che si trova ad affrontare una paternità inaspettata dopo essersi innamorato della bella Alice (Barbara Ramella). Samuele (Ludovico Tersigni) che sognava di volteggiare in California non riesce a sfuggire al “karma familiare” che ha visto sua madre (Jasmine Trinca) e sua nonna (Lidia Vitale) diventare madri a 16 anni. Anche il padre (Luca Marinelli) è un eterno Peter Pan, in cui apparentemente il figlio non trova aiuto e sostegno. Molaioli riesce, con ironia e grazia, a raccontare le famiglie in cui nonni genitori e figli sono anche amici, i ruoli si confondono, ma l’amore riempie anche le mancanze, in un gioco di contemporanee gravidanze tra suocera e nuora che rende tutto una fiaba contemporanea.
LIFE – NON OLTREPASSARE IL LIMITE
Life – Non oltrepassare il limite racconta la storia dell’equipaggio di una stazione spaziale internazionale in procinto di fare una delle scoperte più importanti della storia: raccogliere la prima prova di una vita su Marte. Quando l’equipaggio inizia a svolgere le prime ricerche sul campione, capirà di trovarsi di fronte una forma di vita più intelligente del previsto. Diretto da Daniel Espinosa, il cast vanta tra i protagonisti Jake Gyllenhaal e Ryan Reynolds, oltre a Rebecca Ferguson, Hiroyuki Sanada e Aryon Bakare.