DAL 23 MARZO IN SALA L’ULTIMO FILM DI PAUL VERHOEVEN CON UNA ISABELLE HUPPERT DA OSCAR
“Una visione filosofica della donna”. Così Paul Verhoeven descrive la storia di Michéle, la protagonista di ELLE, tratto dal romanzo “Oh…” Di Philippe Djian, autore di culto della scena letteraria francese.
Candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista (e avrebbe dovuto vincerlo), Isabelle Huppert entra nei panni di questa donna che vive sul filo dell’ambiguità, disvelando un passato difficile che gestisce con apparente durezza. Un’interpretazione magistrale che (per fortuna) diverse famose attrici americane hanno rifiutato: il film infatti doveva essere girato negli Stati Uniti, ma non sono stati trovati né investitori né appunto un’attrice disposta a mettersi in gioco, motivo per cui, secondo il regista, il film non avrebbe comunque preso nomination agli Oscar.
Vincitore di due Golden Globes e due Cesar (Miglior film e miglior attrice), ELLE racconta un periodo della vita di una donna di successo.
Manager di un’azienda di videogames (nel romanzo era leader di una casa editrice) Michéle viene aggredita e violentata nella sua casa. Invece di chiamare la polizia e denunciare l’accaduto, ordina sushi e racconta al figlio di essere caduta dalla bicicletta. Perché? Forse pensa di aver in qualche modo meritato l’accaduto? Qualcosa di molto ambiguo si sviluppa nei pensieri della donna, che ad un certo punto non solo inizia un flirt proibito con un vicino di casa sposato e più giovane, ma ai continui segnali dell’uomo mascherato che l’ha aggredita inizia a rispondere con una certa disponibilità.
Attorniata da giovani creativi di videogames, da un figlio piuttosto debole, un ex marito con una compagna molto giovane e bella, una madre tutta rifatta fidanzata con un trentenne palestrato, un’amica del cuore, un amante di mezza età piuttosto noioso ed un padre condannato all’ergastolo, Michéle gestisce ogni aspetto della sua vita con razionalità e calma.
Personaggio audace, Verhoeven ammette che sia stata una fortuna alla fine girare in Europa con la Huppert, pronta a tutto per rendere credibile e vera la sua interpretazione, senza mai giudicare il personaggio, una donna così fortemente- per la società – amorale e priva di tenerezza.
Un viaggio coraggioso e fuori dagli schemi nella femminilità, grazie ad una regia mai didascalica.
Saper raccontare una donna, il rapporto con il suo passato e con il senso di colpa, passando marginalmente accanto a mondo religioso bigotto in cui nascondere le proprie perversioni, con tensione da thriller e grande ironia, non è lavoro per un regista qualsiasi. Elle è un film da vedere assolutamente, con istinto, provando a non giudicare Michèle e il suo coraggio di andare incontro a sé stessa.