BEN AFFLECK DIRIGE E INTERPRETA UN NOIR SENZA SUSCITARE TROPPI BRIVIDI
GENERE: noir, drammatico, giallo
DURATA: 128′
USCITA IN SALA: 2 marzo 2017
VOTO: 2,5 su 5
Durante il Proibizionismo, Joe Coughlin (Ben Affleck), figliol prodigo di un capitano di polizia di Boston. Tradito dalla donna che amava e finito in ospedale, l’uomo cambia vita e si trasferisce a Ybor City, quartiere di Tampa, in Florida, dove diventa prima un contrabbandiere e un trafficante di rum e, poi un famigerato gangster, dove si innamora della bella Graciela Suarez (Zoe Saldana). Passato a miglior vita, Joe ha un altro problema da affrontare: il Ku Klux Klan, tra tensioni razziali e lotta di classe.
L’America dei favolosi anni venti, tra Proibizionismo, crimini, potere e ritmi calienti fanno da sfondo a La Legge della Notte, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2012 di Dennis Lehane. Dopo aver diretto tre film, di cui uno vincitore del Premio Oscar come miglior film (Argo), Ben Affleck ci riprova per la quarta volta, scrivendo, dirigendo, producendo e interpretando una pellicola su cui deve aver davvero messo tutto se stesso. Peccato che le buone intenzioni non sempre reggono. La Legge della Notte è un prodotto ambizioso, che vuole sembrare un piccolo gangster movie, a metà tra il noir e l’action, mettendo in gioco ottimi elementi come il razzismo, le rivolte sociali e le tensioni politiche. Peccato di noir non abbia niente. Peccato che tali strumenti a sua disposizione non siano stati amalgamati nel verso giusto.
Al centro della storia c’è un uomo in cerca di una vendetta personale, che tenta di ricostruirsi una vita, finendo in un gioco pericoloso per colpa del solito cliché della donna sbagliata. Un ruolo su misura per Ben Affleck, che non riesce tuttavia a trasmettere nessuna emozione, nemmeno un brivido. La recitazione resta piatta, la sceneggiatura povera, e i colpi di sonno assicurati. Ed è un peccato, dato il cast stellare che gira intorno a La Legge della Notte: dall’algida Zoe Saldana, a Sienna Miller, Elle Fanning, Chris Wood e il nostrano Remo Girone nel ruolo del gangster Maso Pescatore. Forse troppi grandi nomi per tante sotto trame mal gestite non fanno altro che sminuire e perdere di vista l’aspetto principale: cosa sta cercando Joe? Cosa vuole fare nella sua vita? Siamo ben lontani dallo splendore emozionante di Argo, e per ora ci sentiamo di dire: provaci ancora, Ben!