TI GUARDO È L’OPERA PRIMA DEL VENEZUELANO LORENZO VIGAS CHE CON IL SUO VOYEURISMO VINCE IL LEONE D’ORO A VENEZIA 2015
Un uomo di spalle, il cui sguardo è rivolto, come quello dello spettatore, davanti a sé verso una strada trafficata. Egli è su un cavalcavia che osserva le automobili in corsa da lontano. La prima inquadratura ci scaraventa immediatamente nell’atmosfera caotica di Caracas, il rumore del traffico è assordante, la camera a mano traballa e un abile fuori fuoco ci nasconde ancora per un po’ l’identità dell’uomo solo e distante, perché a descrivere il suo mondo interiore, altrettanto rumoroso e instabile, sono proprio le immagini e i suoni che lo circondano.
Ti guardo, titolo italiano di Desde allà (che letteralmente significa “da lontano”) è l’opera prima del venezuelano Lorenzo Vigas, una pellicola di forte impatto audio-visivo ed emotivo, come appena visto nella prima inquadratura. Desde allà, “da lontano”, è un film che fa del voyeurismo la sua componente fondamentale per indagare l’animo e la psiche dell’essere umano, nel caso specifico di un uomo, Armando (Alfredo Castro), che cerca dei ragazzi a cui mostra delle banconote e ne promette altre se i giovani accettano di seguirlo a casa sua. Una volta saliti a casa Armando chiede al ragazzo di turno di togliersi la maglietta, di voltarsi e di abbassarsi i pantaloni, mentre l’uomo si tocca sul divano guardando senza essere guardato e senza contatto fisico di alcun tipo. Un giorno un ragazzo, Elder (Luis Silva), si ribella, picchiando e derubando Armando per poi fuggire. Tra i due poi nascerà lentamente un rapporto di amicizia sempre più assiduo ma distaccato.
Desde allà è un film voyeuristicamente incentrato sul dualismo distacco-contatto e questo è evidente anche dal punto di vista estetico, esemplare la lunga inquadratura della cena tra Armando ed Elder, seduti uno di fronte all’altro e visivamente separati da una sorta di split screen generato da una linea verticale nell’arredamento. Sequenza che si ripete a una seconda cena, dove i due ora non sono di fronte ma separati solo da un angolo del tavolo e ancora dalla linea che, con un’inquadratura sensibilmente spostata, si ripropone al centro tra i due.
La distanza tra Armando ed Elder è una vera e propria distanza di sicurezza che porta dietro di sé le resistenze e i fantasmi dell’infanzia, non solo di Armando, con un padre che egli vorrebbe morto ma che non ha mai alzato un dito su di lui, ma anche quelli di Elder, diametralmente opposto ad Armando anche in questo. Il film gioca infatti sul dualismo distacco-contatto quanto su un altro tipo di dualismo che è proprio quello formato dalla coppia Armando-Elder: un uomo di mezza età e un giovane ragazzo; un più che benestante e un ladruncolo squattrinato; uno scapolo a cui piacciono i ragazzi e un giovane con la fidanzatina…
Leone d’oro al Festival di Venezia 2015, Desde allà di Lorenzo Vigas è un film duro, originale più dal punto di vista stilistico, dove è decisamente lodevole, che da quello contenutistico, dove potrebbe sembrare per certi aspetti un po’ didascalico e forzatamente psicoanalitico.