2 night: recensione film

UN ROAD MOVIE CHE RACCONTA I TRENTENNI DI OGGI E IL CAPOVOLGIMENTO DEI RUOLI FRA UOMO E DONNA

GENERE: drammatico
DURATA: 74 minuti
USCITA IN SALA: 25 maggio 2017
VOTO: 3 su 5

2 night _ 12 night di Ivan Silvestrini è un road movie attraverso i quartieri di Roma e la storia che racconta è molto semplice. 2 night è il remake italiano di un film israeliano ambientato a Tel Aviv. Il regista ha ripreso fedelmente la trama che è stata adattata per l’Italia da un trio di sceneggiatori, Antonio Manca, Marco Danieli e Antonella Lattanzi.

Siamo a Roma, venerdì sera: un ragazzo e una ragazza si incontrano in discoteca, si piacciono e decidono di passare la notte insieme. Si dirigono, in macchina, verso casa di lei al Pigneto. Arrivati in zona non riescono a trovar parcheggio e continuano a guidare per tutta la notte, parlando e conoscendosi. Lei, milanese, è una giovane ragazza, sicura di sé e di quello che vuole, disinibita e alle volte aggressiva; lui, invece, veronese, è un trentenne introverso e schematico, lontano dall’esuberanza della ragazza, che nasconde un segreto. Sono entrambi venuti a Roma per lavoro e sono soli e in cerca di qualcuno con cui essere se stessi. L’avventura di una notte si trasformerà in qualcosa di più serio?

A interpretare i due protagonisti di 2 night, di cui non sappiano i nomi, sono due giovani promesse del cinema italiano, Matilde Gioli e Matteo Martari. Il personaggio dellla Gioli, conosciuta e apprezzata per il suo ruolo ne Il capitale umano di Virzì, appare un po’ sopra le righe, a volte antipatico e insopportabile ma le sue battute e alcuni atteggiamenti riescono a strappare diversi sorrisi. Anche Martari, bel viso e sguardo profondo, nei panni del trentenne posato e misterioso è molto credibile.

Con soli due personaggi e con una storia che si svolge tutta in macchina, il lavoro del regista doveva puntare sui dialoghi. Purtroppo invece, questi sono apparsi il più delle volte banali, senza battute forti o dialoghi semplici ma profondi. Si poteva indagare di più sulle paure dei personaggi o sulle loro vite, ma si è scelto di dare maggiore spazio a banalità e battute sul porno.

2 nightA questo si aggiunge anche che i personaggi sono apparsi troppo sterotipati, con una caratterizzazione degli stessi troppo schematica e superficiale. Nonostante la buona idea di partenza, il film non convince molto. C’era tanto da dire in 2 night ma non è stato detto sul cambiamento dei rapporti uomo- donna, sull’invertimento dei ruoli, con la donna che prende in mano la situazione e l’uomo che ne rimane affascinato ma anche molto spaventato. Si potevano dire tutte queste cose e invece ci si è limitati a banali dialoghi. Poteva essere un film con degli spunti di riflessione che avrebbe potuto far nascere numerosi interrogativi legati al cambiamento nei ruoli e nelle aspettative dei trentenni di oggi, alle loro paure e debolezze.

 

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