UN OFFERTA VARIEGATA CHE SPAZIA DA MALICK A RITCHIE, FINO ALLA GRANDE PROVA TUTTA ITALIANA DI FRANCESCO BRUNI
Se si vuole sostenere un certo cinema elevato e “d’autore”, questo fine settimana non si può non andare a vedere l’ultima fatica di Terrence Malick, regista sicuramente controverso, che divide spesso in due fazioni gli appassionati della settima arte. Al di là della perfezione stilistica, che esalta la bellezza di un cast corale di prim’ordine (Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman), Song to Song si riduce ad essere l’ennesima sperimentazione creativa di Malick: una pellicola lenta e filosofica sull’amore e il perdono, che si protrae per due ore con angoscia e disperazione in un vortice di malessere a cui i personaggi, come burattini, si abbandonano completamente. Ma, come spesso abbiamo dimostrato, non disdegnano affatto neanche il cinema di genere di stampo spiccatamente hollywoodiano, specialmente se porta la firma di un folle regista come Guy Ritchie. Il suo King Arthur – Il potere della spada è una rivisitazione in chiave fantastica della celebre leggenda, e purtroppo sembra già essere condannato dai numeri del boxoffice al flop totale, perciò non possiamo che invitarvi ad andarlo a salvare, in qualche modo. Presentato in anteprima mondiale al Bif&st di Bari, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni rappresenta, invece, uno dei migliori film della stagione filmica italiana. Protagonisti del film sono Alessandro (Andrea Carpenzano), ventiduenne trasteverino e il poeta Giorgio (Giuliano Montaldo), malato di Alzheimer e testimone della Seconda Guerra mondiale. Infine è la volta di Qualcosa di troppo, per chi ama il cinema francese, ma non solo, visto che si tratta di una commedia da non perdere, che si avvale di un cast d’eccezione, a partire da Audrey Dana che ha dato vita ad alcune delle scene più comiche del film.
Ad Austin, in Texas, si intrecciano le vite sentimentali e professionali di quattro persone, generando due complicati triangoli amorosi. BV (Ryan Gosling) è un musicista che cerca il successo con l’aiuto della fidanzata cantautrice Faye (Rooney Mara) e del suo produttore, il ricco magnate Cook (Michael Fassbender). Tra i tre si stabilisce un legame che va oltre il semplice rapporto professionale e che coinvolge ben presto anche la cameriera Rhonda (Natalie Portman). Nasce così una relazione intima e passionale in continuo bilico tra seduzione e tradimento. Esteticamente perfetto, con uno stile sublime e sussurrato, Terrence Malick narra di due triangoli sentimentali in Song To Song, ma in realtà ci invita a guardare con occhi attenti gli sviluppi di una storia d’amore complicata e appassionata – quella tra BV e Faye – fatta di sguardi, pochissimi dialoghi, sensazioni ed emozioni.
KING ARTHUR – IL POTERE DELLA SPADA
Cresciuto nei vicoli oscuri e dimenticati di Londonium al seguito di una scapestrata banda, inconsapevole del suo lignaggio, il giovane Arthur estrae la spada leggendaria dalla roccia in cui è incastonata, diventando così il legittimo proprietario di Excalibur, nonché il sovrano predestinato del regno. Nel percorso per imparare a padroneggiare il potere della magica lama e rivendicare il trono usurpato, si invaghisce di una misteriosa ragazza di nome Guinevere e si unisce alla Resistenza nella lotta al tiranno Vortigern, interpretato da Jude Law, che si è impadronito della sua corona ed ha assassinato i suoi genitori. Lo spietato signore della guerra non è l’unico avversario che Arthur deve affrontare, prima ancora dovrà sconfiggere i propri demoni interiori e riuscire a unire il popolo sotto la sua guida, se vuole esaudire le leggende del passato e diventare egli stesso immortale.
Alessandro, nullafacente di professione e maestro nell’arte di bighellonare, si ritrova a fare da accompagnatore in passeggiate pomeridiane al vecchio Giorgio. Con il passare dei giorni, dalla confusa memoria di Giorgio emerge un ricordo legato al suo salvataggio durante la guerra da parte degli americani. È a questo punto che la delicata commedia di Bruni si trasforma in un road movie e in un’avventura alla ricerca di un tesoro nascosto in terra toscana. Non un tesoro così come lo intende il gruppo degli amici di Alessandro che pensa di poter arricchirsi. Ma troveranno un qualcosa che si rivelerà avere comunque un grande valore umano e affettivo per l’anziano Giorgio. Tutto quello che vuoi è, dunque, un film divertente, a volte comico, a volte sentimentale, emozionante ma mai scontato. Una pellicola che fa sorridere e contemporaneamente riflettere. Un film sulla memoria personale e storica che bisognerebbe sempre tenere a mente, sui difficili rapporti personali. E infine un film sull’amore perduto ma mai dimenticato.
Qualcosa di troppo racconta la storia di Jeanne, una madre single con alle spalle un divorzio e una discreta insofferenza verso gli uomini. Una mattina però si risveglia con una sorpresa che le cambierà completamente la vita. Si tratta di un film irriverente e denso di humour che affronta con leggerezza il tema dell’ambivalenza di genere, giocando con gli stereotipi ed i codici comportamentali e rompendo così ogni schema. Una commedia francese come poche quella di Audrey Dana, che è riuscita a divertire la critica facendo un largo uso degli stereotipi riguardanti il modo di vivere l’amore degli uomini e il loro approccio con il genere femminile. Divertente fino a risultare travolgente, il film presenta una sceneggiatura poco originale ma ben studiata, tanto che le battute e alcune scene, seppur banali, sono impregnate di un umorismo in rado di tenere gli spettatori incollati alle proprie sedie.