IL RITORNO DI JACK SPARROW IN UN WEEKEND DALLE FORTI TINTE ITALIANE
Il ritorno tutto hollywoodiano, e disneyano, del “capitano” Johnny Depp monopolizza, com’è naturale, le attenzioni per questo fine settimana cinematografico. Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, nonché quinto episodio di una saga che dura ormai da quattordici anni, ci riporta alle origini delle avventure del capitan Jack Sparrow, promuovendo una storia per molti versi molto simile a quelle della prima trilogia e voltando nettamente le spalle al dimenticabile (e per molti dimenticato) quarto film. A fronte del fantasy-piratesco americano, allora, l’Italia presenta, manco a farlo apposta, col genere più “reale” possibile, ossia quella del documentario (per quanto amalgamato con la fiction). Con Noi eravamo, infatti, il regista Leonardo Tiberi ha fatto un buon lavoro di attualizzazione dei materiali d’archivio dell’Istituto Luce, restaurati e colorizzati in modo da farne immagini di cinema. Queste si uniscono e si intrecciano molto bene alla storia di finzione, rendendo il tutto molto credibile. Tornando ai prodotti made in USA, cambiamo completamente genere: il survival movie al femminile, decisamente di moda ultimamente. Dopo Paradise Beach – Dentro l’incubo con l’algida Blake Lively, bloccata su uno scoglio nel mezzo del mare con un enorme squalo a minacciarla, 47 metri della Dimension Films propone due eroine al posto di una per uno shark movie che gioca sulla carica emotiva delle protagoniste. La storia resta la stessa, ma gli elementi in gioco si moltiplicano: due sorelle bloccate sul fondo dell’oceano e tanti squali affamati. Infine, saltando nuovamente in Italia, arriviamo al Cuori puri di Roberto De Paolis che, presentato al Festival di Cannes 2107 alla Quinzaine Des Réalisateurs, ha portato nel festival cinematografico francese l’autentica periferia del quartiere di Tor Sapienza di Roma.
PIRATI DEI CARAIBI – LA VENDETTA DI SALAZAR
La flotta di marinai fantasma e il loro capitano Armando Salazar sono i nuovi nemici del capitan Jack Sparrow. Loro, infatti, col “passero” hanno un conto in sospeso fin da quando Jack era appena un giovane pirata alle prime armi. L’unica arma che può salvarlo da questi morti che non vogliono proprio morire una volta per tutte, è un oggetto leggendario in grado di spezzare qualsiasi maledizione, il Tridente di Poseidone. Anche il giovane Henry Turner lo cerca per liberare suo padre da un male che lo tiene distante da casa da quasi due decenni, e al suo fianco si unisce l’intelligente Carina Smyth, astrologa da sempre legata a un padre, invece, mai conosciuto. A portarli per mare è proprio Sparrow, con una piccola e ridicola nave malandata. Ricompare nuovamente, poi, anche il capitano Hector Barbossa: stavolta da che parte starà? Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar è un film molto divertente perché pur sempre profondamente ancorato all’immagine tanto amata del suo protagonista molleggiato e mezzo ubriaco, e ricco di scene d’azione ben costruite. Il film non delude anche se a conti fatti non porta nulla di nuovo, anzi timorosamente non abbandona la strada vincente dei primi film. Questo non può non far pensare al futuro: è davvero l’avventura finale?
Attraverso l’avvincente intreccio tra fiction e filmati storici provenienti dall’Istituto Luce, Tiberi racconta la fine della prima guerra mondiale in Italia. Il racconto ha per protagonisti i volontari, uomini e donne, soldati e infermiere, che portarono un contributo notevole al conflitto. Protagonisti del film sono i fratelli Guglielmo e Luciano Cusin, italiani d’origine ma argentini d’adozione, che scelgono di partecipare da volontari alla guerra per salvare la propria patria. Guglielmo (Alessandro Tersigni) è mecanico ed esperto in motori d’aeroplano, Luciano (Davide Giordano) invece aspirante scrittore. I due saranno divisi, oltre che da idee diverse sulla guerra, anche dall’amore per la giovane infermiera volontaria, Agnese (Beatrice Arnera). Lei raggiungerà il campo dove già si muovono altri volontari della Croce Rossa, fra i quali il dottor Bassani (Roberto Citran), ginecologo diventato per cause di forza maggiore chirurgo d’urgenza e l’infermiera Adelaide (Emanuela Grimalda). La buona scrittura e il lavoro degli attori rende Noi eravamo una docufiction nostalgica, un buon esperimento di cinema memoria, per non dimenticare una parte importante della nostra storia.
Lisa (Mandy Moore) e Kate (Claire Holt) sono due giovani sorelle in vacanza in una località marina in Messico. La situazione sarebbe ideale per svagarsi alla grande, ma Lisa è turbata per essere stata lasciata dal suo fidanzato. Kate, la più disinvolta delle due, cerca di farla divertire tra night club. In un locale conoscono due giovani messicani che propongono loro un’immersione in una gabbia in un luogo infestato da squali. Quella che doveva essere un’esperienza divertente e senza pensieri, quando Lisa e Kate si calano in mare dentro la gabbia per potersi godere la vista degli squali al sicuro della loro protezione. Per un problema tecnico, la gabbia precipita a 47 metri di profondità con soli 60 minuti di ossigeno e un mare infestato da grossi squali bianchi. Anche se di film sugli squali ne abbiamo visti a gran quantità, tanto che i cineasti hanno perso l’originalità del genere, la regia e la scrittura di Johannes Roberts (già apprezzato per l’horror sovrannaturale The Other Side of The Door) rendono 47 metri un buon film che riesce a tenere alta la tensione fino all’ultimo: lo spettatore non riesce minimamente ad immaginare quale sarà il destino delle sfortunate protagoniste.
Protagonisti del primo lungometraggio di Roberto De Paolis, sono Agnese (Selene Caramazza ) e Stefano (Simone Liberati). Due realtà opposte, due modi di vivere totalmente diversi, due solitudini che si incontrano e che si amano. Lei ha da poco compiuto diciott’anni, vive con una madre amorevole (Barboura Bobulova) che le impartisce una rigida educazione religiosa. Ed è in procinto di fare voto di castità fino al matrimonio. Lui, invece, venticinque anni, fa il custode in un parcheggio vicino a un campo rom e ha una famiglia prossima allo sfratto. Si incontrano per caso Agnese e Stefano, dopo un piccolo furto di lei, campanello d’allarme di un certo disagio nello stare al mondo, che il ragazzo, per ottemperare al suo dovere di custode, tenta di punire. Si incontrano e il forte sentimento che nasce fra i due sarà un qualcosa di nuovo, pieno di ostacoli. In nome di questo sentimento dovranno rinunciare ai loro punti di riferimento e alle loro certezze per non perdersi. Cuori puri è un sorprendete esordio per il regista De Paolis. È la storia di due cuori puri. Cuori puri in un mondo impuro, quello della la periferia romana di Tor Sapienza.