Maltese: l’ultima perla della stagione Rai

L’ULTIMA PUNTATA DELLA MINISERIE SUL COMMISSARIO TRAPANESE MALTESE RACCOGLIE ASCOLTI ALTISSIMI E SI INSERISCE NELLA SFILZA DI SUCCESSO FIRMATI RAI

kim-rossi-stuartÈ terminata martedì 16 maggio la serie tv Maltese, il romanzo del commissario, di produzione Rai Fiction – Palomar, con protagonista Kim Rossi Stuart nei panni di un risoluto poliziotto siciliano nella sua battaglia contro la mafia, e l’impressione finale è che la vecchia mamma Rai abbia chiuso la stagione con i fuochi d’artificio.

La serie, la cui regia è di Gianluca Maria Tavarelli, infatti, nonostante la partenza timida e vagamente soporifera, ha fatto boom di ascolti nell’ultima puntata, grazie certamente alla trama dal crescente coinvolgimento, ma anche alla bravura di un cast di tutto rispetto composto, oltre che da Kim Rossi Stuart, da Rike Schmid, Francesco Scianna, Valeria Solarino, Enrico Lo Verso, Antonio Milo, Michela Cescon e Marco Leonardi.

Questi i fatti: fine anni ’70. Dario Maltese, poliziotto della narcotici di Roma, torna nella sua città natale, Trapani, in occasione del matrimonio del suo amico e collega, il commissario Gianni Peralta. Trovatosi ad assistere all’omicidio di quest’ultimo, Maltese decide di rimanere in Sicilia e prenderne il posto per avviare un’indagine sul caso. Verranno a galla torbidi legami tra mafia, politica e finanza, intrecciati con ricordi legati al passato del nuovo commissario.

Trama apparentemente banale, certo: il solito poliziesco, dagli intrecci del romanzo giallo e la Sicilia che fa da sfondo alle vicende di criminalità organizzata. È stato in effetti inevitabile metterla a paragone con la serie sul commissario siciliano per eccellenza, il Montalbano interpretato da Zingaretti, ormai beniamino di tutti gli amanti del genere.

Il risultato, invece, ha saputo reggere il confronto, dimostrando di essere un prodotto nuovo e piuttosto credibile, dalla trama più asciutta e veritiera e dal linguaggio più crudo. “Maltese è un Montalbano per adulti” scrive Antonio Dipollina su Repubblica “calato nella ricostruzione degli anni della presa d’atto della mafia come potenza criminale”. Non mancano però anche le critiche negative, che arrivano a definire la fiction una copia sciatta de La Piovra (la miniserie con Michele Placido e Barbara De Rossi, in onda la prima volta negli anni ’80), oppure troppo didascalica e piena di spiegoni.

La stagione Rai si avvia così verso la sua conclusione, dopo aver infilato un successo dietro l’altro: ricordiamo in particolare C’era una volta Studio 1 con Alessandra Mastronardi, Giusy Buscemi e Diana del Bufalo, La Porta Rossa con Lino Guanciale e Gabriella Pession, genere completamente nuovo e di ottima qualità, Di padre in figlia con Alessio Boni, Cristiana Capotondi e Stefania Rocca.

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