LA RECENSIONE DI MY ITALY DI BRUNO COLELLA, UNA COMMEDIA NON BEN RIUSCITA SULL’ ARTE CONTEMPORANEA
GENERE: Commedia
USCITA IN SALA: 18 maggio 2017
DURATA: 90 minuti
VOTO: 2 su 5
È una sorta di film-nel film non ben riuscito, My Italy con la regia di Bruno Colella dedicato al mondo dell’arte contemporanea.
Nel film un produttore italiano gira l’Europa insieme al suo assistente, alla ricerca di fondi per finanziare il suo nuovo film. Questo sarà dedicato a quattro artisti contemporanei stranieri che hanno deciso di vivere a Roma. C’è lo scultore polacco Krzysztof Bednarski, il video-artista danese Thorsten Kirchoff, il pittore americano Mark Kostabi e il performance artist malese H.H. Lim.
Ognuno di loro sarà al centro di strane e, a volte, esilaranti avventure: un idraulico comunica a Kirchoff che la sua installazione alla Certosa di Padula, rappresentante un bagno, è interessata da una perdita d’acqua; una vedova di camorra chiede a Bednarski di realizzare anche per la tomba del marito un’opera uguale a quella realizzata per Krzysztof Kieslowski a Varsavia; Kostabi va di porta in porta a vendere i suoi quadri, che scambia con pasti gratis nei migliori ristoranti della città; Lim invece si innamora di una turista italiana e la segue. A unire le vicende dei quattro artisti, ci pensa il critico d’arte Achille Bonito Oliva.
My Italy di Colella, che del film è regista, sceneggiatore e interprete, è uno strano prodotto: è un omaggio al mondo particolare dell’arte contemporanea, un viaggio attraverso l’Italia, attraverso gli stereotipi dei comportamenti italiani e non.
A metà fra finzione e realtà, con fatti realmente accaduti e alcuni romanzati, quello che maggiormente manca nel film è la presenza di una solida sceneggiatura. Gli artisti sono presentati in maniera confusa e scollegata e l’arte contemporanea, che dovrebbe essere la principale protagonista, rimane in secondo piano, lasciando invece molto più spazio a sketch non divertenti e privi di spirito.
Prodotto dalla Mediterranea Productions, My Italy vede la partecipazione di numerosi nomi noti del cinema italiano, impegnati in piccole parti, che alla fine si rivelano essere le uniche maggiormente riuscite. Ritroviamo quindi attori come Sebastiano Somma, Nino Frassica, Rocco Papaleo, Luisa Ranieri, Piera Degli Esposti, Lina Sastri e molti altri.
Dunque questo legame che in My Italy si cerca di instaurare tra l’arte contemporanea, i suoi artisti e il cinema non sembra aver ottenuto il risultato sperato, nonostante l’idea di base sia apprezzabile.