Sognare a passi di danza in un contesto industriale, tre film sul ballo

DUE CITTÀ INDUSTRIALI E TRE ATTRICI PER VIVERE IL SOGNO DI RIVALSA A PASSO DI DANZA

Che cos hanno in comune Chicago e Pittsbourgh? Due realtà industriali importanti degli Stati Uniti che sono anche lo sfondo delle storie di Alex Owens, diciottenne saldatrice, Sara, una ragazza che perde la madre e torna a vivere con il padre, e Lauryn Kirk, contabile dell’officina gestita dal fratello.
Chi sono queste ragazze? Sono rispettivamente le protagoniste di Flashdance, Save the last dance e Ballare per un sogno. E, come si capisce dai titoli, le tre ragazze hanno un sogno che condividono: entrare a far parte di una scuola di danza.
Così, il loro sogno di danzare con i ballerini delle più famose compagne di balletto degli Stati Uniti diventa un’escamotage per raccontare un sogno di rivalsa dalle condizioni economiche e sociali in cui vivono.

FlashdanceAgli inizi  degli anni ’80 esce Flashdance, titolo con cui l’attrice Jennifer Beals conquista la fama internazionale. Alex è una ragazza diciottenne che vive a Pittsbourgh e lavora come saldatrice, di giorno, e di notte si sveste ballando sul palco di un locale di burlesque. Ciò che sogna è poter entrare a far parte della scuola di danza e diventare una ballerina professionista.
Sebbene faccia due lavori, non si può permettere lezioni di danza e così tutto ciò che sa della danza l’ha imparato dai libri e osservando i vari ballerini presenti agli angoli delle strade. Sentendosi impreparata e fuori luogo in un posto raffinato come la scuola di danza, rinuncia al provino fino a quando la morte di una persona a lei cara le darà la giusta spinta per riprovare ad affrontare la selezione.
Sebbene il film sia stato stroncato dalla critica, la scena del provino finale sulle note di What a feeling  è diventata una scena cult, tanto da essere ripresa in vari videoclip e nel film Caro diario di Nanni Moretti, il protagonista afferma che ha sempre desiderato di saper ballare bene e che il film Flashdance gli ha cambiato la vita.

Nel 2001, invece, esce Save the last DanceJulia Stiles è Sara, una ragazza che dopo la morte della madre, avvenuta mentre lei stava facendo il provino per entrare alla Juliard, si trasferisce dal padre a Chicago. Legando la danza ha un avvenimento così doloroso, Sara decide che non ballerà mai più. Ma l’ambiente in cui si ritrova a vivere a Chicago, costituito prevalentemente da ragazzi afroamericani, la catapulterà nel mondo dell’hip hop e le riporterà la voglia di ballare e a riprovare il provino alla Juliard.
In questo film la danza è un modo per ritrovare la serenità e anche un modo per mettere a confronto due visioni del mondo, quello più positivo di un gruppo sociale predominante, costituito dall’etnia caucasica, e quello più svantaggiato costituito dagli afroamericani.

Il terzo film, Ballare per un sogno potrebbe esser definito un tributo a Flashdance, a iniziare dal titolo originale Make it Happen, un verso della canzone What a feeling (Take your passion/And make it happen).
Lauryn, interpretata da Mary Elizabeth Winstead, lascia la sua città natale e si trasferisce a Chicago per entrare a far parte dell’accademia musicale e di danza. Scartata al provino, lotta per il suo sogno rimanendo nella grande città e lavorando dapprima come contabile di un locale di burlesque e poi esibendosi sul palco. Un altro ammiccamento al film degli anni ’80 lo si trova durante uno dei numeri di burlesque della protagonista, dove spuntano un vestito gessato e una sedia, come in una delle prime scene di ballo in Flashdance.
Inoltre, come Alex, Lauryn porta all’audizione per entrare nella scuola di danza una coreografia che presenta diversi stili.

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"Okay...we have to dance it out"