UN’ARTISTA DEL TERRITORIO PER UN FESTIVAL DI RICHIAMO INTERNAZIONALE: ALESSANDRO COMANDINI FIRMA L’IMMAGINE MANIFESTO DEL CISTERNA FILM FESTIVAL 2017
Il Cisterna Film Festival è giunto alla sua terza edizione, e anche quest’anno, come dalla sua nascita, Film 4 Life conferma la sua media partnership con questo evento che in pochissimo tempo si è affermato facendosi conoscere in tutto il mondo, vantando grandi numeri di partecipazione da parte dei film-maker (sono stati più di 4mila i corti arrivati solo lo scorso anno da 124 Paesi). A pochi mesi dalla kermesse che si terrà il 21, 22 e 23 luglio a Palazzo Caetani (Cisterna di Latina), ecco svelata la nuova immagine manifesto di quest’anno.
In linea con la consuetudine di affidare l’immagine rappresentativa dell’edizione in corso ad un artista locale, quast’anno la scelta è ricaduta su Alessandro Comandini, fotografo di Cisterna di Latina, che così racconta la foto:
Questa foto nasce da un ritrovamento: la scorsa estate stavo liberando un magazzino ed in una vecchia valigia (lo so, sembra un film…) ho ritrovato delle scatole di diapositive. Le ho aperte incuriosito ma purtroppo erano irrimediabilmente rovinate, non più leggibili, completamente corrose dall’umidità, dagli sbalzi di temperatura e dal tempo. Si trattava di un set di diapositive di mio padre, probabilmente utilizzate per un congresso scientifico sul carcinoma della mammella. Guardandole con attenzione una ad una mi sono accorto che alcune di queste diapositive non contenevano più immagini di malattia e corpi martoriati, dati di sopravvivenza e tecniche chirurgiche, ma erano diventate altro, si erano trasformate in colori e forme vibranti. Avevano deciso di cambiare significato e adesso, a trent’anni di distanza, non raccontavano più il dolore, bensì la bellezza e la vita. Ma non mi bastava, e così per completare la rinascita ho sovrapposto quelle diapositive a delle immagini scattate più di recente, su pellicola in bianco e nero. La foto selezionata per il manifesto del Cisterna Film Festival è una di quelle immagini rinate. Non ha importanza sapere chi è il soggetto originario, perché ora questa fotografia è un manifesto e mi piace pensare che quella figura, sommersa di colori, possa vivere di vita propria, come immagine e non come il ritratto di una persona specifica.
In una conversazione a tu per tu con lo staff del Cisterna Film Festival, Comandini ha così espresso il suo parere riguardo il rapporto tra fotografia e cinema:
Il fattore tempo è forse la chiave per delineare un distinguo tra queste due arti: un regista ha la possibilità di raccontare la storia (e di catturare l’attenzione dello spettatore) disponendo di un lasso di tempo generalmente più lungo di quello racchiuso in una fotografia (nella quale il tempo è limitato ad una frazione di secondo, al tempo di scatto). Inoltre lo spettatore di un film è disposto a sedersi e a seguire il racconto, mentre la fruizione delle immagini fotografiche è, soprattutto oggi, estremamente superficiale e veloce. Il cinema utilizza un linguaggio più complesso, fatto di immagini ma anche musiche, dialoghi, effetti speciali, espedienti narrativi che possono spostare il racconto nel tempo (flashback) e nello spazio (cambi di scena). Tutto questo la fotografia non può farlo, deve raccontare la storia in un’immagine (o al più in una sequenza di immagini, nel caso di una mostra o un libro fotografico). La fotografia è necessariamente legata alla vista e la costruzione dell’immagine deve fornire la giusta chiave di lettura al fruitore. Ma questo rigore, questa essenzialità, non è detto che racconti la verità. Esattamente come il cinema.
È la prima volta che il festival utilizza una fotografia come simbolo ufficiale della manifestazione: in passato, infatti, erano stati due pittori locali a dipingere l’immagine manifesto creata appositamente per l’evento.