IL CAST RIUNITO A NEW YORK PER CELEBRARE I 45 ANNI DEL CAPOLAVORO DI COPPOLA
Il Tribeca Film Festival di New York ha chiuso i battenti il 30 Aprile con l’annunciata e storica reunion del cast de Il Padrino, per i 45 anni dalla prima volta al cinema, in un’edizione che ha anche visto celebrati i 25 anni de Le Iene di Quentin Tarantino. Assieme al regista Francis Ford Coppola, si sono presentati tutti i grandi interpreti della storica pellicola, da Al Pacino a Robert De Niro, da Diane Keaton a Robert Duvall, fino a James Caan e Talia Shire. Un incontro voluto fortemente da Robert De Niro, fondatore del Festival. Coppola nell’occasione ha ricordato tutti i membri del cast e della troupe che sono scomparsi, tra questi ovviamente Marlon Brando. Il regista ha così spiegato perché scelse di puntare su Al Pacino per il delicato ruolo di Michael Corleone, malgrado fosse osteggiato alla produzione, poiché ossessionato, dice, dal volto dell’attore. Il sostegno del regista non bastò ad Al Pacino, ricorda lui stesso a sua volta, che ha menzionato gli innumerevoli provini che ha dovuto sostenere per la parte (“Mi sono sentito sempre sotto esame“). L’attore poi confessa che all’inizio era più interessato al ruolo di Sonny: “Pensavo che il ruolo di Michael non fosse buono come quello di Sonny” (qui il video integrale).
Per quanto riguarda il concorso, questa 16esima edizione, che ha ospitato 97 lungometraggi, si è dipinta di “rosa”. Tante le vincitrici donne, infatti, in primis dalla sezione “di casa” Film narrativi americani, che ha premiato come Miglior Film Keep the Change, scritto e diretto da Rachel Israel, che ha vinto anche il premio al miglior nuovo regista di fiction Best New Narrative Director. Migliori Attori, invece, Alessandro Nivola, in One Percent More Humid di Liz. W. Garcia, e Nadia Alexander nell’opera prima di Quinn Shepard Blame. Miglior Sceneggiatura ad Angus MacLachlan per Abundant Acreage Available, anche regista del film. Nella categoria Film narrativi internazionali, invece, avente in giuria attori del calibro di Willem Dafoe e Ruth Wilson, ha trionfato come Miglior Film Son of Sofia della regista greca Elina Psykou. Migliori Attori Guillermo Pfening per Nobody’s Watching di Julia Solomonoff e Marie Leuenberger per The Divine Order di Petra Biondina Volpe. Miglior sceneggiatura, infine, al ceco Bohdan Sláma per Ice Mother, anche lui regista della pellicola.
Anche l’Italia non smette di registrare diverse manifestazioni e rassegne cinematografiche per tutta la penisola, tra alcune che si sono appena concluse, ad altre che si avviano proprio in questi giorni. Vicenza, per esempio, ha visto chiudersi la seconda edizione del suo Working Title Film Festival, svoltasi dal 27 aprile al 1 maggio, che ha registrato un deciso passo avanti verso un radicamento nella città. Stessa cosa dicasi anche per la proiezione internazionale, con 22 fra registi, produttori e direttori della fotografia che sono stati ospiti del festival e hanno presentato in prima persona le loro opere dialogando con il pubblico, arrivando da Italia, Giappone, Belgio, Olanda e Grecia. Per la categoria lungometraggi il primo premio ex aequo è andato ai due documentari Requiem for Unemployment, film canadese di Bruno Chouinard, e al belga Grands travaux di Olivia Rochette e Gerard-Jan Claes. Mentre tra i cortometraggi il primo premio è andato al documentario olandese The Shepherd di Joost Van der Wiel. Intanto Bologna e Trento registrano la partenza, rispettivamente, del Future Film Festival e del Trento Film Festival (di cui si è già parlato qui e qui).
Infine, al via anche il Festival del cinema veramente indipendente, che per il quinto anno consecutivo torna al cinema Trevi di Roma. L’unica rassegna internazionale di cortometraggi che non prevede vincitori, premi, giurie o selezioni, nata nel 2013 grazie al lavoro dell’associazione culturale Cinema Veramente Indipendente, con l’obiettivo di promuovere un’idea di festival estraneo alla logica della competizione. Una rassegna senza filtri, unica nel suo genere, nata per dare a tutti i filmmaker la possibilità di vedere le loro opere proiettate sul grande schermo. Quattro giorni di proiezioni e dibattito aperto sul cinema indipendente, in cui si susseguono incontri con gli autori e diversi workshop, che non necessitano di nessun biglietto di ingresso, né alcun costo per i partecipanti. Uno di questi si terrà Domenica 7 Maggio, promosso da Openddb, riguardante i nuovi modelli on-demand del cinema indipendente (le nuove forme di distribuzione digitale dal basso). Anche l’edizione 2017 è stata possibile grazie alla partecipazione dei tanti filmmaker che hanno contribuito alla stesura del programma iscrivendo il loro corto. Saranno proiettate tutte le opere arrivate all’organizzazione, senza alcuna selezione o censura. L’unica restrizione applicata, il rispetto dei parametri tecnici necessari per garantire una visione accettabile del film in sala.