LE CRITICHE ALLA NUOVA STAGIONE DELLA SERIE TV 1993 DI SKY ATLANTIC, NATA DA UN’IDEA DI STEFANO ACCORSI
Si è conclusa martedì 6 giugno la seconda stagione della serie ideata da Stefano Accorsi.
1993 racconta in 8 puntate il declino della Prima Repubblica, passando per gli scandali di Tangentopoli (argomento principale della prima stagione, 1992), il delicato tema delle trasfusioni di sangue infetto, le bombe mafiose a Roma, Firenze e Milano, la discesa in campo di Silvio Berlusconi e altro ancora.
Come resistere a una serie che propone tutto questo materiale?
Il tema è più nostro e vicino che mai, la serie è firmata Sky Atlantic, il cast comprende alcune delle eccellenze della scena italiana: Stefano Accorsi nei panni di Stefano Notte, famoso pubblicitario dal passato oscuro che in questa stagione entra nella cerchia dei fedelissimi di Silvio Berlusconi (qui interpretato da Paolo Pierobon); Miriam Leone è Veronica Castello, aspirante showgirl; Tea Falco, che interpreta Bibi Mainaghi, milanese e sregolata figlia di papà; poi ci sono Domenico Diele, Laura Chiatti, Guido Caprino e molti altri.
Ottimi, quindi, l’ambientazione, gli effetti scenici e la cura dei dettagli.
Insomma, la serie, sin dalle aspettative che aveva creato già per 1992, ha tutta l’aria di essere un prodotto di indubbia qualità e in effetti gli ascolti delle prime puntate sono stati piuttosto alti, superando quelli della stagione precedente, ma subendo un calo verso la fine.
Stando però alle critiche, pare che tutto questo non basti. Infatti, azzardando una media tra diversi – ma neanche troppo – pareri , si può dire che non sia stata accolta i del tutto positivamente. Anzi, a dire il vero “l’internet” ci va giù pesante, dando alla creazione di Accorsi del “Gomorra fatto peggio” o del “mischione dai colpi di scena telefonati” e facendo intendere che si sia trattata di un’occasione sprecata di fare qualcosa di buono, fino a definire imbarazzante il confronto con gli altri prodotti di Sky Atlantic.
È comunque prevista una terza stagione, 1994 – ovviamente -, per concludere la trilogia. Chissà che tutto questo non sia da lezione al buon Accorsi: non basta che gli ingredienti siano giusti, per fare una buona crostata è necessario saperli combinare assieme.