DUE UOMINI, QUATTRO DONNE E UNA MUCCA DEPRESSA: UNA SPASSOSA COMMEDIA ITALO-SPAGNOLA CON UN TOCCO FEMMINILE
Da oggi, 8 giugno 2017, esce in sala Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, un film di Anna Di Francisca (La bruttina stagionata; Fate un bel sorriso; Il mondo di Mad), con Miki Manojlovic, Maribel Verdù, Eduard Fernàndez, Laia Marull, Ana Caterina Morariu, Gloria Muñoz, Hector Alterio, Carmen Mangue, la bravissima Manuela Mandracchia, con una meravigliosa Serena Grandi, con l’amichevole partecipazione di Antonio Resines e con Neri Marcorè.
Distribuito da Mariposa Cinematografica (Massimo Righetti), il film è una commedia corale e ‘terapeutica’ che si svolge sullo sfondo di una allegra provincia spagnola. È qui che Edoardo (Miki Manojlovic), compositore in crisi affettiva e creativa, si prende un periodo sabbatico e incontra uno sgangherato coro polifonico, del quale fanno parte quattro donne che cambieranno la sua vita.
Racconta la regista:
Due uomini, quattro donne e una mucca depressa é una storia corale, dal tono ironico, che segue le vicende di cinque personaggi, quattro donne e un uomo, e si svolge in una piccola città di provincia del sud della Spagna, in un clima di apparente quiete e tranquillo benessere. La gente qui é cordiale, l’erotismo particolarmente palpabile, la cucina ottima e abbondante. Le esistenze dei nostri si intrecciano e danno vita a complicità e conflitti, trovando pur sempre un’unione in quello che é il loro appuntamento settimanale: il coro. Edoardo ne é il direttore… in qualche modo la sua figura assume un significato quasi terapeutico. Lui non é nato lì, viene da fuori, da una grande città italiana, Roma, è finito in questa cittadina per una sorta di esilio volontario e non si sa per quanto tempo ci starà. Ha il fascino dell’esotico, una simpatia trattenuta, non vorrebbe concedere troppa intimità, ma a volte sarà costretto a farlo, suo malgrado./blockquote>
E poi ancora:Ecco, attraverso gli eventi vissuti dai protagonisti, l’intento é quello di mostrare i motivi di questa “necessità terapeutica” che li coinvolge tutti in modo diverso ma sempre intenso. Gli accadimenti traumatici, voluti o imprevisti, modificano il loro apparente stato di quiete e ne sconvolgono l’equilibrio, obbligandoli a delle scelte. La metodicità, l’ordine, l’efficienza di una piccola cittadina dai colori forti, con la terra rossa, i cieli tersi, la sua piazza diventano la scenografia ideale per raccontare questo piccolo mondo perfetto, ma che si può anche facilmente sgretolare. La vivacità di queste donne, così terrene e reali, dà verità ai personaggi, in cui non é difficile immedesimarsi. La musica gli fa da contrappunto. Il film vuol essere anche questo: uno sguardo tenero e insieme sarcastico su un universo femminile, ma non solo, desideroso di cambiamenti e di solarità, che trova anche col canto la forza e l’energia di ribellarsi alle avversità.
Una commedia accattivante e intelligente, dal sapore europeo, che porta una ventata di aria fresca. Da non perdere, anche ora che al cinema ci si va meno, vale la pena di passare un’ora e mezza al fresco di una sala per assaporare questa piccola favola, esilarante, spassosa, colorata, con un ritmo coinvolgente ed estroso.