SEAN PENN OTTIENE LA SUA TERZA NOMINATION ALL’OSCAR PER L’INTERPRETAZIONE IN MI CHIAMO SAM DI JESSIE NELSON
“Tu non sai com’è quando ci provi, ci provi, ci provi, ci provi e non arrivi mai a niente! Ecco. Perché tu sei nata… perfetta. E io sono nato così come sono. Tu sei perfetta. Le persone come te non sanno cosa vuol dire essere felici”. È questo che Sam Dawson, il personaggio interpretato dall’attore Sean Penn, dice all’avvocato Rita Harrison Williams durante un’accesa discussione in Mi chiamo Sam di Jessie Nelson.
Sam Dawson è un uomo adulto, affetto da un ritardo mentale, che fa del suo meglio per crescere da solo la figlia Lucy Diamond (Dakota Fanning) – chiamata così in onore della canzone “Lucy in the Sky with Diamonds” dei Beatles. L’uomo viene aiutato dalla vicina di casa, la signora Annie Cassell (Dianne Wiest), e dai suoi amici, altrettanto problematici.
La bambina ha un forte legame affettivo con il padre e riesce a volergli bene al di là delle sue limitazioni mentali. Tuttavia, quando Lucy compie sette anni e inizia a essere più intelligente di lui, pur di non sminuirlo, a scuola finge di non essere così dotata.
Una sera Sam viene avvicinato da una prostituta e, non rendendosi conto della reale situazione, viene fermato dalla polizia. Questo inconveniente, unito a un accidente avvenuto al compleanno della figlia, mette in allarme gli assistenti sociali, che decidono di permettere all’uomo di vedere Lucy soltanto due volte alla settimana.
Pur di stare in compagnia del padre, la bambina scappa spesso. Nel frattempo Sam trova un avvocato (Michelle Pfeiffer) per riottenere la custodia della figlia. All’inizio il rapporto fra i due è burrascoso, ma alla fine la donna si affeziona a lui.
Tutti sembrano persuasi ad aiutare Sam nell’impresa, offrendogli anche maggiori responsabilità a lavoro, ma il giudice si convince che l’uomo, pur armato di buona volontà, non sia in grado di crescere la figlia. Lucy viene affidata a una donna, Randy Carpenter (Laura Dern), che viene ritenuta più idonea per quel compito.
Spinta dall’affetto nei confronti del padre, la bambina ogni notte fugge per andare a dormire in quella che continua a ritenere la sua vera casa e, ogni volta, Sam la riporta da Randy. Comprendendo quanto i due siano legati e che quest’ultimo desidera soltanto il bene della piccola, la donna deciderà di lasciarla a lui, restando loro vicina.
Grazie al difficile ruolo di Sam, Sean Penn ha ricevuto la sua terza nomination come miglior attore protagonista all’Oscar nel 2002 e – anche se ha ottenuto tale riconoscimento per la prima volta nel 2004 – quella data in Mi chiamo Sam rimane una delle sue migliori performance.