IN CALABRIA TERZA EDIZIONE DI ESTATE A CASA BERTO, EVENTO CHE CELEBRA CULTURA, CINEMA E BELLEZZA DAL 28 LUGLIO AL 3 AGOSTO
Esistono in Italia luoghi incantati. Spesso sconosciuti ai più. Perle rare che quando le scopri, ti chiedi perché li hai scoperti solo ora. E ci sono persone che questi luoghi li proteggono, ma condividendoli nella modalità più bella e sana immaginabile, attraverso la Bellezza della produzione culturale.
È il caso di Estate a casa Berto, giunta alla terza edizione, evento che celebra i luoghi del “Male oscuro”, proprio quelli in cui Giuseppe Berto scrisse il romanzo, capolavoro assoluto del 900 letterario italiano, che giustamente il giornalista Antonio D’Orrico consiglia a tutti di leggere “qui ed ora”, abbandonando altre letture estive. Il 29 luglio in programma il documentario Metti una sera a cena con Peppino di Antonio Castaldo, dedicato al grande scrittore e regista Patroni Griffi
Dal 28 luglio al 3 agosto a Capo Vaticano, ospiti ed eventi, come Paolo Mieli, Nicola Gratteri e Iaia Forte, mentre il regista Fabio Mollo ha curato la selezione dei film in rassegna (questi i titoli scelti La guerra dei Vulcani di F. Patierno, L’attesa di P. Messina, Anonimo Veneziano di EM. Salerno, Il padre d’Italia proprio dello stesso Mollo).
Ideato nel 2015 da Antonia Berto, figlia del grande scrittore, e da Jo Lattari e Marco Mottolese, propone incontri, readings e musica dal vivo, nella terra che Berto acquistò alla fine degli anni ’50 e che ancora riecheggia della sua presenza e del suo amore per questa regione. L’idea, che già fu sua negli anni ’70, quella di ospitare artisti che omaggiassero in varie forme la imprendibile bellezza del Capo, è stata ripresa da Berto, Lattari e Mottolese e ampliata nel corso degli ultimi tre anni.
Al centro degli eventi tre elementi portanti: la musica dal vivo, che si sposa perfettamente con la natura ancora intatta di Capo Vaticano, gli incontri giornalistici, con l’obiettivo di favorire l’arrivo in questo lembo di sud di grandi firme della stampa italiana, e il cinema, per visioni notturne di grandi film che magari non hanno ottenuto la circolazione meritata. Il tutto contornato da performances di attori e scrittori che qui sono di casa da sempre.
Oltre Paolo Mieli, Antonio Padellaro e Pietrangelo Buttafuoco hanno accettato l’invito di “Estate a casa Berto” ed entrano a pieno diritto nel novero di coloro che ricordano la qualità dell’opera di Giuseppe Berto; Fabio Mollo, giovane regista calabrese e ormai certezza del cinema italiano, si alterna quest’anno a Enrico Ghezzi – che sin dall’inizio a “casa Berto” ha curato la rassegna cinematografica – nella selezione dei film che vengono proiettati in esterno notte. Iaia Forte leggerà passi da Elsa Morante, in un ideale gemellaggio tra grandi scrittori del ‘900, e tre gruppi musicali, di una sofisticata corrente di artisti calabresi, si alterneranno nelle sette serate.
L’obiettivo è quello di superare i già lusinghieri numeri dello scorso anno, quando circa 1.500 persone parteciparono, con grande trasporto, all’edizione numero due; non mancheranno , a sorpresa, omaggi allo scrittore “padrone di casa”, con reading di brani dai suoi libri più amati.
Per celebrare il terzo anno dell’evento gli ideatori Antonia Berto, Jo Lattari e Marco Mottolese hanno costituito l’Associazione culturale casa Berto, che non sarà solo il veicolo dell’edizione estiva del festival, ma contribuirà ad animare il luogo come un parco letterario in piena regola, con visite di scolaresche e attività culturali locali e nazionali durante tutto il corso dell’anno.
Portare in territori meno frequentati cultura e bellezza, con l’alto obiettivo di condividere e crescere, per questo Fabio Mollo ha invitato la famiglia calabrese che ha rifiutato di affittare la casa ad una coppia omosessuale a vedere il suo film Il Padre d’Italia, che affronta senza cliché e con grande delicatezza il tema delle famiglie “non tradizionali”. E chi dice che in Italia ci sono molti, troppi festival inutili, consiglierei di andare ad Estate a Casa Berto, per scoprire angoli suggestivi non solo della natura ma della propria anima.