GIUNTA ALLA TRENTADUESIMA EDIZIONE, LA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA PORTA IN LAGUNA 7 OPERE PRIME, 5 DELLE QUALI FIRMATE DA DONNE
Manca un mese alla 32esima edizione della Settimana Internazionale della Critica, evento autonomo e parallelo organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Fondata nel 1984, la Settimana Internazionale della Critica seleziona opere prime di registi emergenti. Nella selezione di quest’anno salta subito all’occhio che i nomi dei registi affianco ai titolo sono prevalentemente di donne. Da sempre in minoranza in ruoli di spicco nell’arte, questa trentaduesima edizione pare dare un incoraggiamento alle registe di tutto il mondo a cimentarsi nella loro vocazione e a tenere duro.
Dei sette film selezionati, sono ben cinque i film firmati da registe e molte delle quali vengono dai Paesi del Nord. Con un film che si trova tra l’arte contemporanea e il cinema del reale, la cineasta visionaria tedesca Helena Wittmann è stata selezionata con il suo primo lungometraggio Drift. Un progetto che porta in scena l’amicizia fra due donne, il loro distacco e, dopo il peregrinare per mare di una delle due, il ritrovo.
Sempre di stampo tedesco, con studi tra la folle e romantica Parigi e la cosmopolita Berlino Katharyna Wyss è stata selezionata con il suo Sarah joue un loup garou. Un film sul teatro, sul gioco delle maschere a cui molti sono affezionati in modo da poter vivere la propria vita senza mai mostrare la propria personalità ed essenza.
Rimaniamo ancora nel Nord Europa con la danese Annika Berg che, premiata con la Palma d’Oro a Cannes per The Square, debutta nel mondo dei lungometraggi con un punk chick flick che mescola fantasia e materiale da documentario. Team Hurricane registra, improvvisando come in una jam session punk, tutte le sfaccettature di un gruppo di adolescenti, tra pussypower e amicizia, tra diari segreti e graffiti, vibratori e orsacchiotti.
Spostandoci Oltreoceano, arriviamo in Patagonia con Temporada de Caza firmata da Natalia Garagiola che senza pietà porta sul grande schermo il rapporto tra un padre e un figlio, la lotta fra due maschi per ritrovare e creare un rapporto perduto.
E tra i titoli selezionati dalla Settimana Internazionale della Critica spunta anche l’italiano Il cratere, un filma a quattro mani con la presenza di Silvia Luzi. Il film, sospeso e astratto, racconta il rapporto padre e figlia in una Napoli spogliata da tutti i suoi stereotipi.
Di diverso stampo e registro, i cinque film firmati dalle registe selezionati dalla Settimana Internazionale della Critica rappresentano un concreto segnale che il cinema firmato dalle donne non è fossilizzato in un genere e che continua ad avere nuovi nomi.