“RHETT, CHE SARÀ DI ME?” A 50 ANNI DALLA MORTE DI VIVIEN LEIGH, MICHAEL ZAM E JAFFE COHEN LAVORANO AL BIOPIC DELL’ATTRICE
Non doveva temere l’abbandono di Rhett, Vivien Leigh, la Rossella O’Hara di Via col Vento. Una donna così testarda da riuscire sempre a sopravvivere in tutte le situazioni. La donna che ha deciso di sacrificare le tende di casa per ricavarne un sontuoso vestito verde di velluto con il quale andare a trovare Rhett, l’uomo che l’amava.
E così a cinquant’anni dalla scomparsa dell’attrice Vivien Leigh, dall’America arriva la notizia che Michael Zam e Jaffe Cohen, nominati insieme a Ryan Murphy all’Emmy per la miglior sceneggiatura della mini serie Feud:Bette and Joan, stanno lavorando a un biopic sull’attrice.
Dopo aver portato sul piccolo schermo la faida e gli scontri tra Bette Davis e Joan Crowford, interpretate da Susan Sarandon e Jessica Lange, durante le riprese del thriller psicologico del 1962 Che fine ha fatto Baby Jane? Michael Zam e Jaffe Cohen hanno messo le mani sul libro Vivien Leigh: A Biography di Hugo Vickers. Il biopic sarà soprattutto centrato sulla vita dell’attrice e sulla relazione con Laurence Olivier, marito di seconde nozze dal 1940 al 1960.
Inglese, ma nata in India nel 1913, all’età di sei anni la piccola Vivian torna in Inghilterra per studiare nel convento del Sacro Cuore di Roehampton. Dopo aver completato gli studi s’iscrive nel 1932 alla Royal Academy of Dramatic Art, ma proprio quell’anno conosce il suo primo marito, dal quale ebbe una figlia.
Nonostante il coniuge non sia entusiasta della carriera artistica, Viviane Leigh continua a recitare per il teatro, luogo in cui incontrò il futuro marito il Barone Olivier.
Innamorata dell’opera letterale Via col vento, fa pressione al proprio agente affinché possa lavorare alla trasposizione cinematografica e, grazie alla sua testardaggine, tutti noi ora associamo la proprietaria di Tara, Rossella O’Hara, con il volto di Viviene Leigh. Il ruolo della signora del Sud ha portato all’attrice britannica, nel 1940, il suo primo Premio Oscar come Migliore Attrice. Ne farà il bis nel 1952 per l’interpretazione in Un tram che si chiama Desiderio.