DOVE SONO FINITE LE DOMENICHE AL CINEMATOGRAFO? ECCO COME LA TECNOLOGIA HA CAMBIATO LA FRUIZIONE DI UN FILM
Il cinema, questo sconosciuto. Sono lontani i tempi in cui ogni domenica, come in un rituale senza eguali, ci si recava al cinematografo. E’ sempre stato un luogo magico, in cui immergersi. Anche negli anni in cui in realtà le regole erano meno ferree, si poteva entrare a film iniziato e ricominciare a vederlo daccapo, si fumava e si mangiava qualsiasi cosa. Ora la fruizione dei film, o più ampiamente dei prodotti audiovisivi, è nettamente cambiata. Esistono televisori con risoluzione e schermi mega, proiettori, e la fruizione one-to-one spettatore pc, a mio avviso tristissima, ma tant’è.
Esistono canali tematici e piattaforme che propongono serialità degne di grandi film, ed esiste, piaga, la pirateria, quello “scaricare” il film invece di vederlo in sala, che è giustamente un reato, poiché toglie parte degli introiti che servirebbero ad alimentare il sistema. Molte sale chiudono, in tutta Italia. A Roma hanno chiuso sale storiche, e le sale dedicate alla lingua originale sono sempre meno.
Poi ci sono iniziative come quelle dei Ragazzi del Cinema America, che portano due mesi di film in piazza, le arene estive, imprese come quella della riapertura dell’Alcazar (Alcazar Live), che ora non è più solo cinema ma locale che propone musica live, arte e cibo, ed ha il merito di non aver lasciato giù quella saracinesca, grazie al sogno e alla determinazione di Luca Carinci e Imelda Lapardhaja.
Oppure esperimenti come quello dell’ex cinema Augustus, in cui ora è possibile avventurarsi nel viaggio multimediale “Welcome to Rome” (idea di Paco Lanciano, collaboratore di Piero Angela), un’esperienza emozionante e interattiva, per leggere, conoscere e comprendere la città eterna, che ha permesso di riaprire uno spazio in stato d’abbandono da anni. La realtà virtuale inizia ad avere spazio anche nei festival internazionali, come a Venezia, che quest’anno vi ha dedicato un’intera sezione.
Quindi il film lo puoi guardare seduto in sala, con amici o solo in mezzo alla gente, lo puoi guardare a casa, lo puoi guardare con una cuffia e un visore, su una poltrona girevole, per seguire la storia da dove vuoi. Ora anche le serialità e i documentari arrivano però in sala (il caso di Gomorra, e dei film documentari di I wonder stories, interessantissimi eventi spot che durano pochi giorni in sala per poi passare a Sky Arte – il primo è stato Manifesto di Julian Rosefeldt, con Cate Blanchett).
Esistono film, serie, doc, per tutti i gusti. Ed esistono i festival di cinema, da quelli più importanti a quelli più piccoli. I festival sono “luoghi” da abitare. Sono isole di cinema in cui camminare, respirare, confrontarsi. Educarsi al bello, all’altro, al diverso da. Uscire dalle proprie case per andare al cinema e ai festival, è necessario. Anche se state bene sui vostri divani.