Sotto Copertura – la cattura di Zagaria, la fiction di Rai Uno

DAL 16 OTTOBRE SU RAI UNO LA NUOVA FICTION SOTTO COPERTURA – LA CATTURA DI ZAGARIA, CON PROTAGONISTI ALESSANDRO PREZIOSI E CLAUDIO GIOÈ

sotto-copertura-fictionQuesta sera, lunedì 16 ottobre, approda in prima serata su Rai Uno la nuova fiction Sotto Copertura – la cattura di Zagaria, che vede tra i suoi protagonisti Alessandro Preziosi e Claudio Gioè. La fiction, sequel della prima stagione basata sull’arresto del boss Iovine, racconta della cattura del boss camorrista Michele Zagaria (Preziosi) dopo 20 anni di latitanza e dell’operato del poliziotto Michele Romano (Gioè) per arrestato il malavitoso. Quattro sono le puntate previste incentrate sul noto personaggio che gestiva traffici illegali nel suo bunker.

Sotto copertura – la cattura di Zagaria è stata girata tra Casal di Principe, Casapenna e Napoli, con riprese effettuate anche nella dimora sequestrata a Zagaria. Al termine della seconda stagione – dove compaiono tra gli altri interpreti anche Bianca Guaccero, Matteo Martari, Alejandra Onieva, Antonio Gerardi, Antonio Folletto, Simone Montedoro e Lorenza Indovina – sono state inserite immagini reali e inedite della cattura del boss.

La fiction di Rai Uno, in onda il 16 ottobre, vede Michele Romano (Claudio Gioè), capo della squadra mobile di Napoli, reduce dal grande successo dell’arresto di Antonio Iovine, boss della camorra latitante da quindici anni. Ma Romano e la sua squadra sono immediatamente richiamati al dovere per dare la caccia all’uomo più ricercato d’Italia: Michele Zagaria (Alessandro Preziosi), il capo della camorra casertana, introvabile da vent’anni, che dalla latitanza continua a dirigere il suo impero criminale. È l’inizio di una nuova, delicata indagine. Accanto a Romano ci sono gli uomini della sua squadra.

Il giovane Carlo (Antonio Folletto), di Casal di Principe, è ormai un punto fermo. Il ragazzo è spinto dal desiderio di ripulire la sua terra: era uno dei ragazzi di Don Diana, ed è diventato poliziotto per onorare il suo sacrificio. Carlo cerca ora di conciliare il lavoro e la storia d’amore con Chiara, la figlia di Romano; Carlo pensa seriamente al matrimonio, ma dovrà attendere che Chiara rientri da Edimburgo, dove studia legge. Intanto, i sospetti di collusione con la camorra che incombono sul suo mentore e futuro suocero metteranno a dura prova le convinzioni del ragazzo.

sotto-copertura-la-cattura-di-zagariaAnche Salvo (Antonio Gerardi) e Arturo (Simone Montedoro), gli altri membri della squadra di Romano, sono perennemente alla ricerca di un difficile equilibrio tra il lavoro e la loro vita familiare. Salvo cerca di riconquistare la sua ex moglie, Teresa, che però non sembra intenzionata a offrirgli una seconda possibilità. Arturo, invece, è costretto dagli orari di lavoro a spendere meno tempo di quanto vorrebbe con la sua famiglia, tanto che sua moglie gli chiede spesso di cercare un lavoro diverso.

In merito al suo ruolo in Sotto copertura – la cattura di Zagaria, Alessandro Preziosi ha detto che “è la prima volta che affronto un personaggio di questo genere, di solito ho interpretato figure opposte come per esempio Don Diana. Essendo napoletano, ho dato soprattutto fondo a tutto quello che ho visto per anni nella mia città: andavo al liceo Umberto, sono stato testimone di tante manifestazioni di prepotenza, c’erano i bulli, legittimazione del male da parte di quei tipi, li chiamano “capuzzielli”, che tanto affascinano i più giovani.”

“Si parte con la droga, i furti delle autoradio, dei motorini, si beve presto e poi. Quelle persone erano e sono ancora oggi la feccia della società. Io, invece, sono qua. Loro sono tutti delinquenti veri che si sono fatti anni di carcere, o stanno ancora dietro alle sbarre. Ho ascoltato in maniera ossessiva molte intercettazioni telefoniche e ho cercato di capire dove arrivasse l’ignoranza di Zagaria e dove iniziasse la sua astuzia di imprenditore criminale”, ha proseguito l’attore.

Anche Claudio Gioè ha parlato della nuova fiction di Rai Uno, Sotto copertura – la cattura di Zagaria: “Abbiamo raccontato una speranza; tanti prodotti esaltano il fascino del male, spesso in modo fine a se stesso. Raccontiamo la vittoria dello Stato e lo facciamo proprio in quei territori; è stata come una operazione catartica per chi vive là. Il rischio retorica era dietro l’angolo, ma già dalla prima stagione l’abbiamo evitato. Nel secondo capitolo abbiamo calcato la mano, siamo andati più a fondo dell’aspetto umano dei poliziotti”.

 

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