GRANDI NOVITÀ AL CSC – CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, CHE RIPORTA IN SALA CAPOLAVORI DEL GRANDE CINEMA DEL PASSATO INSIEME A LUCE CINECITTÀ
Il CSC, Centro Sperimentale di Cinematografia, nato ufficialmente nel 1935, si rinnova. La scuola di cinema che ha formato e sfornato grandi talenti, da Antonioni alla Cavani, da Camilleri a Nanni Loy, da Storaro, arrivando a Catinari, fino a Pietro Germi, e poi Carlo Verdone, Francesca Archibugi, e molti molti altri – tra gli attori Giulia Lazzarini, Iaia Forte, Paola Minaccioni, Alba Rorhwacher, Enrico Lo Verso – ha presentato una serie di iniziative di “restyling”. Ha sottolineato Felice Laudadio, presidente:
“Si tratta di novità di restyling legate all’immagine, e di novità strutturali, solide: nuovi spazi, nuovi edifici e nuovi strumenti di comunicazione che permetteranno al Centro Sperimentale e a tutte le sue attività – la Cineteca, la Scuola nazionale di cinema, la biblioteca Luigi Chiarini, la CSC Production – di essere più visibili e più trasparenti”,
Ad esempio il portale online, all’indirizzo web www.fondazionecsc.it, che rinnova il vecchio sito dal punto di vista della grafica e della comunicazione pur mantenendone in parte i contenuti; e il nuovo logo della Fondazione CSC che comparirà in tutte le sedi deputate e, nella versione animata a cura di Maurizio Nichetti (direttore artistico della sede di Milano del CSC), introdurrà le proiezioni di tutti i film restaurati dalla Cineteca Nazionale. Il nuovo logo ha una sigla musicale composta per l’occasione dal premio Oscar Nicola Piovani.
Ma la notizia più ghiotta è sicuramente che i film restaurati, nel corso della stagione 2017-2018, arriveranno anche in sala grazie alla nuova struttura CSC Distribution nata all’interno della CSC Production con la consulenza di Filippo Roviglioni.
Il primo pacchetto di titoli sarà presentato il prossimo 27 novembre alle Giornate professionali di Sorrento ed è composto da Ultimo tango a Parigi (Bernardo Bertolucci, 1972), Non c’è pace tra gli ulivi (Giuseppe De Santis, 1950, presentato in prima mondiale alla Mostra di Venezia), Dillinger è morto (Marco Ferreri, 1969, presentato in prima mondiale alla Festa del cinema di Roma) e Miseria e nobiltà (Mario Mattoli, 1954, presentato in prima mondiale al Teatro San Carlo di Napoli) per il quale si stanno chiudendo gli accordi economici con gli aventi diritto, la famiglia Li Bassi.
È una grande innovazione rispetto al passato, quando i restauri erano visibili solo nei festival e in rassegne ad hoc. Ha continuato Laudadio:
“Siamo il Centro Sperimentale, vogliamo sperimentare questa possibilità. Un restauro costa mediamente circa 100.000 euro, è doveroso renderlo pubblico. E speriamo che il clamoroso ritorno in sala di ‘Ultimo tango’ possa fare da traino a questa iniziativa”.
Laudadio ha anche annunciato che il 2020 sarà un “anno Fellini”, in occasione del centenario della nascita del grande regista, e “gli enti lavoreranno insieme per un progetto che avrà – vista la fama di Fellini – risonanza mondiale”.
Sempre legato al restauro è l’annuncio dell’Art Bonus, un’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate che permette ad aziende e privati di finanziare restauri beneficiando di un credito di imposta del 65%. Cicutto (ad Istituti Luce) ha auspicato che “l’Art Bonus sia fruibile anche per il materiale d’archivio del Luce”, e ha sottolineato come CSC e Luce-Cinecittà, “da cugini stiano diventando fratelli, in futuro forse gemelli, e lavoreranno insieme su molti progetti, dai restauri all’editoria alla didattica”.
Le novità strutturali riguardano nuovi spazi che il CSC dedicherà alla didattica e alla circuitazione delle sue attività. Dall’autunno 2018 il CSC disporrà a Roma di una nuova sala cinematografica (340 posti) all’interno dei giardini della Biblioteca Nazionale di Castro Pretorio: andrà a sostituire l’attuale sala Trevi, grazie alla convenzione sottoscritta fra CSC e Biblioteca Nazionale (e firmata oggi, alla presenza del direttore della Biblioteca Andrea De Pasquale). Un altro spazio sarà la sala cinema dell’Istituto Tecnico Enzo Ferrari, sempre a due passi da Cinecittà, grazie all’accordo con l’assessore per Politiche della Scuola e Cultura di Roma Capitale Elena De Santis.
Da un accordo con i Cavalieri del Lavoro nasce invece la disponibilità di una nuova sede in via Francesco Buonamici, a meno di un chilometro dalla sede storica di via Tuscolana, che potrà essere utilizzata sia come luogo didattico, sia come foresteria per studenti e docenti ospiti; decisivo, per questo accordo, il filosofo Sebastiano Maffettone, che punta ad introdurre un corso di “cinema e filosofia”.
Marcelo Foti, direttore generale, ha annunciato che tutte queste iniziative sul territorio sono anche legate a un progetto “per la formazione cinematografica nelle scuole, che riguardi sia i docenti, sia gli alunni fin dalle scuole elementari, perché l’amore per il cinema può anche arrivare per caso, ma va coltivato sin dall’infanzia”. Infine, nascerà una nuova sede regionale del CSC a Lecce, in Puglia (la convenzione con la Regione è imminente) che ospiterà il corso “Alta formazione per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale cinematografico e audiovisivo”: una scuola di restauro filmico, con docenti internazionali e tecnologie.
Nicola Borrelli – direttore Cinema Mibact- ha concluso, sottolineando come “il coordinamento fra CSC e Luce-Cinecittà vada nella direzione voluta dal ministro Franceschini e dalla nuova legge sul cinema, che auspica la sinergia fra gli enti pubblici che si occupano di cinema e di audiovisivo”.
Un CSC rinnovato e con uno sguardo aperto a nuove professionalità del cinema, che sicuramente lo renderà ancora una delle scuole più ambite, viste le selezioni che tendono giustamente a prendere i giovani più motivati e talentuosi del nostro paese.