HARD CANDY CON ELLEN PAGE È LA STORIA DI CAPPUCCETTO ROSSO E IL LUPO CATTIVO AL TEMPO DELLE CHAT E DEGLI ADESCAMENTI DI RAGAZZINE
GENERE: thriller
DURATA: 103 minuti
VOTO: 4 su 5
“Hard Candy” è un termine slang americano per indicare una ragazza tra i dodici e i sedici anni molto attraente. La storia del film, infatti, ruota attorno al personaggio di Ellen Page e il suo incontro con l’uomo con cui si sentiva via chat.
Girato in sequenza temporale e quasi tutto all’interno di un appartamento, Hard Candy è stato presentato nel 2005 al Sundance Film Festival ed è il lungometraggio di debutto del regista David Slade.
Nonostante sia stato creato dodici anni fa, Hard Candy tratta una tematica ancora, purtroppo, molto attuale. Sono infatti frequenti i casi dove minorenni vengano adescate da pedofili, piccole cappuccetto rosso che si perdono nel bosco di chat e siti internet e finiscono dritte dritte nelle braccia di lupi cattivi. Ed è questa la prima impressione che Slade riesce dare alla sua storia: una quattordicenne ammaliata dall’uomo più grande. Ma in Hard Candy il vero lupo si nasconde sotto il cappuccio rosso della felpa che indossa Hayley Stark (Ellen Page). Come una giustiziera, la giovane Hayley è riuscita a trovare Jeff (Patrick Wilson), testimone dello stupro di un’altra ragazza finita ammazzata, e ora è tempo della vendetta.
Hayley svestiti i panni della giovane ingenua veste quelli di un carnefice dal viso pulito. Una seviziatrice senza coscienza che gioca con la psiche e il corpo del suo cattivo, spingendolo a pregare e supplicare affinché il supplizio giunga al termine.
Il contrasto tra il comportamento e il fisico di Hayley viene ripreso dai giochi di colori: tinte spente e neutre per tutto ciò che circonda i protagonisti e un continuo presentarsi di un brillante rosso: nella felpa di Hayley, nelle pareti del soggiorno di Jeff e nel sangue.
Hard Candy scuote la coscienza dello spettatore e al momento dei titoli di coda, solo allora, si può riprendere a respirare. Un thriller psicologico violento e così disturbante che sicuramente non viene voglia di vederlo una seconda volta, ma non porta nemmeno a chiedersi del suo valore narrativo.