“THE PUNISHER” E “GODLESS” FANNO IL LORO DEBUTTO, IL 1 DICEMBRE IL GIORNO DELLA TEDESCA “DARK”
Che Netflix sia sinonimo, all’interno del panorama seriale, della massima commistione odierna tra versatilità e qualità artistica, sembra essere ormai riconosciuto da tutti. Va detto, non sempre le produzioni originali della piattaforma streaming azzeccano il risultato, ma indubbiamente gli va comunque dato atto di provarci, senza sosta, di non adagiarsi mai sugli allori ma, al contrario, voler continuamente espandere e sperimentare nuovi e differenti modi di “fare serie tv“. Ne sono la testimonianza diretta le tre serie che stanno facendo (e che faranno) parlare di sé tutta la sempre più grande fetta di serial addicted del globo.
Il 17 Novembre ha registrato il suo debutto l’attesissima prima stagione di Marvel’s The Punisher, spin-off sul personaggio del “Punitore”, già interpretato da Jon Bernthal in Daredevil. Continua, quindi, la collaborazione tra Netflix e la Marvel, potenzialmente divise dalla futura intenzione della “casa-madre” Disney di lanciare una propria piattaforma streaming nel 2019, unite ancora a tutti gli effetti dal progetto The Defenders. Il Punitore, però, non può considerarsi un vigilante alla stregua di Daredevil & co., visto che il suo approccio alla giustizia possiede sfumature decisamente più “torbide” rispetto ai colleghi, per usare un eufemismo. La trama di questa prima stagione è presto detta: “Dopo aver vendicato la morte della moglie e dei figli, uccidendo tutti i responsabili, Frank Castle scopre un complotto che non coinvolge soltanto la malavita di New York, ma ha radici ben più profonde. Ormai conosciuto in tutta la città come The Punisher, dovrà scoprire la verità sulle ingiustizie che colpiscono molte persone“.
Essendo già passato qualche giorno dalla sua data di rilascio, non sono ovviamente mancati i rapidi responsi del web: che siano essi provenienti da critici professionisti o da “semplici” fan appassionati, l’opinione generale si è abbastanza divisa. C’è infatti chi l’ha subito considerata come l’ennesima perla televisiva scaturita dal duo Marvel/Netflix, chi d’altro canto l’ha vista come un altro segnale della parabola discendente di quest’accoppiata, dopo i mezzi passi falsi di Iron Fist e della stessa The Defenders. Una cosa è certa, vista l’enorme attenzione internazionale, e comunque una discreta abbondanza di pareri positivi, difficilmente Frank Castle smetterà di calcare ancora le scene. Almeno, questo è sicuramente quello che si augura lo showrunner della serie Steve Lightfoot: “sinceramente non so come funzioni il sistema di Netflix quando deve prendere queste decisioni, e immagino che, una volta deciso cosa fare, loro lo dicano alla Marvel, la Marvel lo dica a me, e si torni tutti insieme a lavorarci. Ne sarei molto entusiasta“.
Come anticipato, se da un lato Netflix conferma le proprie cartucce, regalando ai propri spettatori quello che ormai da mesi stavano aspettando, dall’altro sono in arrivo diverse novità, che testimoniano la volontà dei dirigenti di continuare a sperimentare . Debutta proprio oggi, 22 Novembre, infatti, la prima di queste: Godless, miniserie di 7 episodi (della durata di 75 minuti), ideata da Scott Frank (sceneggiatore, tra gli altri, dell’osannato Logan) e Steven Soderbergh. Frank ha scritto e diretto, poi, tutti gli episodi di questo western atipico, caratterizzato infatti dalle sue forti donne protagoniste, di cui una dichiaratamente omosessuale. “1880. In una cittadina del New Mexico, a causa di un terribile incidente in miniera, quasi tutti gli uomini sono morti e le donne hanno coperto i ruoli mancanti assumendo di fatto la gestione sociale del loro paese. L’arrivo di un uomo misterioso, ricercato da uno spietato e pericoloso fuorilegge, propizierà un incontro/scontro fra questi due mondi“.
Ancor più folle, intrigante e decisamente sovversivo sembra essere tutto ciò che circonda Dark, prima serie in lingua tedesca targata Netflix, che farà invece il suo debutto in rete il 1 Dicembre. “La scomparsa di due bambini in una città tedesca porta alla luce i rapporti chiusi, la vita matrimoniale e il passato di quattro famiglie che vi abitano”, recita la trama. Ma a rendere la serie davvero interessante, però, è la modalità di narrazione adottata dagli autori Jantje Friese e Baran bo Odar. Dark infatti è una storia corale che viaggia continuamente tra presente e passato, tra il 2019 e il 1986, quindi tra ben tre generazione diverse di queste quattro famiglie. Dopotutto l’introduzione scelta per pubblicizzare la serie, ossia “la distinzione tra passato, presente e futuro non è che altro che un’illusione“, potrebbe già bastare per dire tutto. Siete impazienti anche voi, adesso?