GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: LA PROGRAMMAZIONE TV DEDICATA E ALCUNI TITOLI CHE AFFRONTANO QUESTO DELICATO TEMA
“La violenza sulle donne è uno sfregio all’Italia, dove ogni ogni due giorni e mezzo una donna viene uccisa”: così ha parlato oggi la presidente Laura Boldrini durante le celebrazioni della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne in una Camera del Parlamento in cui si sono riunite 1300 donne da tutto il Paese. Dalla violenza domestica alle molestie sul lavoro (come ha recentemente mostrato anche il caso Weinstein in campo cinematografico), il fenomeno non accenna a placarsi, e non esclude alcuno Stato del mondo.
In occasione di questa Giornata, indetta dall’Onu nel 1999, molti canali del piccolo schermo stasera dedicheranno la programmazione al tema, perché è importante parlarne, ma è ancora più importante conoscere e denunciare, senza timore e vergogna.
Rai Uno manderà in onda alle 21.30 Io ci sono, la fiction dedicata alla vicenda di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido da un ex compagno, interpretata da Cristiana Capotondi. Sulle reti Mediaset TopCrime, LA5, Iris e Italia2 (domani anche su Canale 5) è in programmazione in contemporanea alle 21.15, in prima tv, il cortometraggio Uccisa in attesa di giudizio, che vede protagonisti Ambra Angiolini e Alessio Boni. Il corto diretto da Andrea Costantini , della durata di 9 minuti, è stato realizzato dall’associazione Doppia Difesa di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, racconta la storia di Anna, una donna che denuncia alle autorità le violenze subite dell’ex, ma che vede il processo viene rinviato a causa di un vizio di notifica, con conseguenze inimmaginabili.
Su Real Time (canale 31) verrà trasmesso alle 21.10 in prima visione Sara, docufilm presentato alla Festa del Cinema di Roma sulla storia di Sara Di Pietrantonio, la ragazza romana di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato e poi data alle fiamme lo scorso anno. Inoltre, in collaborazione con alcuni importanti marchi che hanno ceduti i proprio spazi pubblicitari sulla rete, andranno in onda delle testimonianze di uomini e donne contro la violenza al posto degli spot.
Per chi volesse avere qualche consiglio su alcuni film in cui è presente il tema della violenza sulle donne, ne abbiamo raccolti tre che ne affrontano sfaccettature diverse e mettono in luce come il fenomeno sia diffuso a livello globale, e spesso purtroppo radicato nella cultura locale.
DIFRET – IL CORAGGIO PER CAMBIARE
Hirut è solo una quattordicenne quando viene rapita, picchiata e stuprata dall’uomo che vuole sposarla, e che con questo suo atto di violenza porta avanti una delle più antiche tradizioni etiopi. La giovane si difende uccidendolo ma non è ancora salva: da una parte l’aspetta la collera dei parenti del ragazzo, che vogliono vendicarlo con la sua morte, dall’altra il carcere a vita come previsto dalla legge. In sua tutela interviene Meaza, giovane avvocatessa. Le due si batteranno insieme per far applicare la legge ufficiale del Paese e dimostrare che Hirut ha agito per legittima difesa. Difret – Il coraggio per cambiare è un film dalla straordinaria potenza comunicativa, che ha catturato l’attenzione di Angelina Jolie. Qui si mostra una parte di mondo in cui le donne lottano ogni giorno per l’affermazione dei propri diritti in una società in cui, purtroppo, ancora oggi in pochi si affidano alla legge ma preferiscono dar ragione a quei consigli composti da soli uomini che rappresentano un passato che non riesce ad estinguersi. “Difret” vuol dire coraggio, e rappresenta il coraggio di quelle donne che dicono basta alle tradizioni discriminatorie nei loro confronti, che lottano per l’affermazione dei propri diritti, che non vogliono essere seconde agli uomini in un Paese che cerca lentamente di superare le barriere del maschilismo.
VOLVER
Raimunda e la sorella Sole sono due donne di un piccolo paese di La Mancha che vivono a Madrid. Quando la loro amica Augustina chiama per avvertirle della morte della loro unica parente, la zia Paula, Sole si reca di nuovo al paese, mentre Raimunda è bloccata a Madrid da un problema più grande: durante un tentativo di abuso da parte del patrigno, sua figlia (anche lei Paula) lo ha pugnalato uccidendolo. Raimunda copre l’omicidio e occulta il cadavere, mentre la “defunta” mamma Irene torna dall’aldilà riportando alla luce molti segreti di famiglia. Infatti, anni prima Irene aveva saputo che suo marito aveva abusato di Raimunda mettendola incinta (Paula è sua figlia), e nel tentativo di affrontarlo lo aveva trovato con la madre di Augustina e dato fuoco al capanno in cui si trovavano uccidendoli entrambi. Tornata in paese, dove tutti la credevano morta nell’incendio, si era nascosta in casa di sua sorella e l’aveva curata fino alla morte. Volver di Pedro Almodóvar è la dimostrazione di quanto l’amore di una madre possa essere talmente vasto da annientare completamente la propria vita per la felicità dei figli; Volver è un film in grado di far piangere, ridere e emozionare.
IL COLORE VIOLA
Siamo in Georgia agli inizi del Novecento: Celia, un’adolescente di colore, viene violentata da quello che ritiene suo padre e, rimasta incinta, partorisce due neonati che le vengono portati via. Celia poi viene ceduta in sposa ad Albert, un vedovo violento con quattro bambini. Un giorno la sorella minore Nettie bussa alla sua porta in cerca di ospitalità e aiuto, ma oltre all’amore della sorella trova anche le insidie del cognato che, respinto, la caccia di casa. Le lettere di Nettie alla sorella vengono nascoste per anni, lunghi interminabili anni durante i quali la donna vive come una schiava, privata della propria dignità, libertà, sessualità. Finalmente, una volta trovate, arriva per Celia il momento di riabbracciare l’amata sorella in un campo di fiori viola, e ritrovare i figli perduti. Steven Spielberg, nel 1985, con Il colore viola per la prima volta si butta sul filone drammatico: il film è tratto dall’omonimo best-seller di Alice Walker.