QUESTA LA VOLONTÀ DEL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI, RIBADITA IN UNA RECENTE INTERVISTA ALLA STAMPA
Della riforma del cinema, che prevede l’obbligo per le televisioni italiane di rispettare le quote di investimento e di programmazione in opere nazionali, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini aveva già parlato a settembre. Recentemente, però, dopo un’intervista rilasciata a La Stampa, l’opinione pubblica è tornata sull’argomento in seguito alle sue dichiarazioni di voler estendere il provvedimento anche ai servizi di streaming come Netflix o Amazon Prime.
«Anche Netflix o altre piattaforme come Amazon Prime avranno gli stessi obblighi, compatibilmente a una programmazione senza fasce orarie – ha spiegato al quotidiano il Ministro – Stiamo pensando a meccanismi per assicurare la visibilità di serie e film italiani».
Da sempre il modello francese, da cui queste decisioni sono tratte, è visto da Franceschini come la soluzione più concreta per risollevare le sorti delle programmazioni cinematografiche e televisive del Paese.
Il Ministro rassicura inoltre i network italiani che temono in una minor competitività rispetto ai colossi dello streaming digitale: «Netflix avrà quote di programmazione e obblighi di investimento proprio come le TV tradizionali. Stiamo lavorando a diverse ipotesi per costringere tutte le piattaforme online a valorizzare prodotti italiani, attraverso l’home page, la pagina di menù e i banner».