A POCHI GIORNI DALL’USCITA DEL SUO NUOVO FILM, VERDONE RACCONTA L’ESPERIENZA SUL SET DI BENEDETTA FOLLIA, TRA LE SUE ATTRICI, LA SUA BELLA ROMA E NON POCHE NOVITA’
Terminata l’anteprima stampa di Benedetta follia, non appena le luci della sala si riaccendono, e si ripensa a tutto ciò che si è appena visto, è inevitabile pensare piacevolmente che quello sullo schermo è un Carlo Verdone nuovo, in tutti i sensi. Non solo perché questa prima collaborazione con gli sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti (Lo chiamavano Jeeg Robot) porta una ventata di freschezza nonostante i molti omaggi e richiami, ma anche perché lo stesso Carlo, dopo 40 anni di carriera, ha ancora voglia di sperimentare e lo fa regalando al pubblico un film che è un misto di generi (compreso il musical) e che comprende una scena psichedelica, dal sapore anni Sessanta, in cui balla.
L’idea è stata di Guaglianone e Menotti, a me non sarebbe mai venuto in mente, sono sempre stato attaccato molto al reale e un volo pindarico così non mi sarebbe mai venuto in mente. Loro hanno insistito convincendomi che forse era anche arrivato il momento di azzardare, di uscire fuori, di dare slancio a una certa creatività. Così alla fine mi sono convinto. Speravo di essere in grado di fare una cosa decente, e con l’aiuto di Luca Tommassini è stato tutto più semplice. Ho scoperto di saper ballare, non avevo mai ballato in vita mia.
Un progetto in cui i produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis credono molto: infatti il film sarà distribuito su 700 schermi, ma hanno dichiarato che non escludono che in questi giorni, durante il tour promozionale, potrebbero crescere e arrivare a 900. E a questo riguardo Verdone non nasconde la sua paura:
Che paura me fanno tutti sti schermi. Devi fare subito un grosso risultato, sennò è un’arma a doppio taglio. Bisogna avere paura, questo è un lavoro delicato, difficilissimo, non è più il tempo in cui puoi sbagliare. Se sbagli un film è un disastro, per il produttore e per tutti. E poi mi chiedo fino a quando il corpo mi darà ancora la forza di fare ste strippate ogni giorno, fra edizione, promozione, scrittura, … .
Benedetta follia racconta di Guglielmo, uomo di mezza età che nel giorno del suo 25esimo anniversario di matrimonio viene lasciato dalla moglie per un’altra donna, tra l’altro commessa nel suo negozio di arte sacra e articoli religiosi. Quando Luna, una ragazza di periferia e dai modi sfrontati e un po’ coatti, irrompe per essere assunta, tutto per Guglielmo cambia: la giovane lo iscrive a Lovit, app per incontri, e l’uomo si ritroverà suo malgrado alle prese con esilaranti tentativi di approccio da donne disposte a tutto per rimorchiare, finché l’amore tornerà nella sua vita grazie a un incontro fortuito.
Con questo film torna a circondarsi di donne, che considera le sue sparring partner ideali sul set.
Dopo due film dal cast maschile, ho deciso di tornare a lavorare con le donne in un momento di smarrimento sociale in cui anche i sentimenti sono dominati dalle applicazioni. Di solito le donne al mio fianco sono sempre mie coetanee, ma questa volta c’è una ragazza più giovane, che viene dalla periferia, quindi c’è un notevole contrasto tra noi due, e più contrasto c’è più entro in difficoltà io e più riesco a trovare situazioni comiche e nuovi sviluppi nella storia. Questo è stato uno dei migliori cast che ho formato.
Ricordiamo che al fianco di Verdone, in Benedetta Follia, compaiono Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio, Francesca Manzini.
E sullo sfondo Roma, la città che nei dettagli purtroppo si perde, come quando un topo ti taglia la strada, ma che vista dall’alto ancora sa essere poetica e incantare: a Roma, questa Roma bella, da sogno, Verdone tende la mano in un finale pacato e sereno, come a volerla abbracciare. Perché nonostante il degrado, che tutti sappiamo esserci, anche Roma merita di essere truccata per una sera e essere vista nel migliore dei modi.