HANDSOME DEVIL, IL SECONDO PROGETTO DI JOHN BUTLER RACCONTA LA STRANA AMICIZIA TRA DUE ADOLESCENTI IN UNA SCUOLA PRIVATA VOTATA AL RUGBY
Genere: drammatico, sportivo
Durata: 95 minuti
Voto: 3 su 5
Il rugby sta all’Irlanda come il football sta agli Stati Uniti. Prendete dunque un ragazzo con zero interesse per la palla ovale, e immergetelo nella cultura di una scuola privata dispersa nella campagna dell’Isola di Smeraldo. Sicuramente l’adolescente non avrà una vita facile.
Vista come una specie di religione, la fede nello sport del rugby muove la coscienza di quasi tutti i personaggi di Handsome Devil. Per questo Ned (Fionn O’Shea), interessato molto di più alla musica che allo sport, viene additato da tutti come gay, peggior insulto per chi vede nella forza, mascolinità e ruvidità dello stereotipo del pilone, le vere qualità di un uomo. Ma al ragazzo non importa, vive schivando il raggio radar degli sportivi, con un solo obiettivo per l’anno scolastico appena iniziato: farsi espellere. Farsi espellere e diventare, magari, un senzatetto a Parigi, girando con la sua chitarra in spalla. Così, per sfregio a suo padre e la sua nuova matrigna che bellamente se la vivono senza pensieri a Dubai.
Isolato, Ned troverà in ciò che dovrebbe essere il suo nemico naturale, prima un compagno di stanza e poi un amico. Infatti, John Butler, regista e sceneggiatore, inserisce Conor (Nicholas Galitzine), nuova recluta della scuola e della squadra di rugby. Tra Conor e Ned si crea in principio un vero e proprio Muro di Berlino, ricreato da Ned con tutti i mobili della stanza. Ma l’interesse di entrambi per la musica li farà avvicinare, aiutati anche dal nuovo professore di letteratura, interpretato da Andrew Scott.
John Butler, al suo secondo progetto, affida al personaggio di Ned la narrazione, usando spesso la voce fuori campo e dividendo in due lo schermo creando i due universi paralleli di Ned e Conor. Handsome Devil è un racconto di scoperta sia di se stessi sia del proprio posto nel mondo. Insegna a trovare la propria voce ed esprimersi con essa. “Spendete tutta la vita ad essere qualcun altro, e nel mentre chi sarà voi?” Questa la domanda chiave del film, espressa dal professore di lettere.
Se è Ned a pensare di essere fuori luogo in una scuola ossessionata dal rugby, come deve sentirsi Conor ad essere un giocatore acclamato ed essere quello che nasconde il segreto più grande?
Il finale forse un po’ scontato è una vera boccata di speranza, anche le persone più ottuse possono fare un passo oltre i propri limiti mentali e allungare una mano verso ciò che temono di più.