A UNA SETTIMANA DALLA NOTTE DEGLI OSCAR 2018, SCOPRIAMO INSIEME I CANDIDATI DELLA CATEGORIA MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Miguel è un ragazzino che sogna di diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz, ma la sua famiglia non gli permette di realizzarlo, e infatti da generazioni è vietata ogni forma di musica entro le mura di casa. Desideroso di dimostrare il proprio talento, a seguito di una misteriosa serie di eventi, Miguel finisce per ritrovarsi nella sorprendente e variopinta Terra dell’Aldilà, imbattendosi nel simpatico e truffaldino Hector. Insieme scopriranno la storia, mai raccontata, della famiglia di Miguel. Coco non è solo un’esplosione di colori che prendono corpo grazie a un’immaginario trascinante e a una grafica senza pari, ma anche sentimento e valori. Lee Unkrich, premio Oscar con Toy Story 3, e Adrian Molina ci portano in un Paese nuovo in cui mai si era messo piede, anzi in due: da una parte il Messico, dall’altra la Terra dell’Aldilà. Il tema principale è la mortalità, che colpisce e coinvolge tutti indipendentemente dalla propria religione: la morte è affrontata in modo assolutamente laico, senza Dio, dei, profeti, angeli e santi. Infatti non serve soffermarsi su cosa in cui si crede, in quanto appare superficiale. Coco si spinge ancora oltre, va al di là della morte fisica, per arrivare ad un altro tipo di morte: si muore ancora una volta quando si viene dimenticati.
FERDINAND (IL TORO FERDINANDO)
Tratto dal libro per bambini La storia del toro Ferdinando di Leaf Munro e Robert Lawson, Il toro Ferdinando (Ferdinand) è un film d’animazione targato Blue Sky Studios e distribuito dalla 20th Century Fox. La storia racconta di Ferdinando, un toro all’apparenza aggressivo ma buono nell’animo. Preso per un animale cattivo a seguito di un incidente, viene portato via dalla famiglia di umani che lo ha cresciuto come uno di loro, per diventare un toro da corrida. Ma lui non è così, ed è determinato a tornare a casa: da qui parte la sua avventura accanto a una simpatica compagnia di animali. Ai più attenti, però, di certo non sarà sfuggito un dettaglio: non è la prima trasposizione animata di questa storia per ragazzi. Il debutto di Ferdinando sullo schermo risale infatti al 1938, anno in cui la Walt Disney Pictures produsse un corto animato a lui dedicato, tra l’altro vincitore di un Oscar. Che non porti bene alla nuova versione?
La storia narrata da Loving Vincent si svolge circa un anno dopo il suicidio di van Gogh, nell’estate del 1891. Il giovane Armand Roulin riceve da suo padre, il postino Joseph Roulin, il compito di consegnare a mano a Parigi l’ultima lettera che il pittore olandese aveva scritto al fratello Théo prima di morire. Armand inizia il suo viaggio che, da missione semplice quale poteva sembrare all’inizio, finisce per divenire un’azione investigativa vera e propria. Anche Théo infatti è morto (per sifilide si scoprirà poi) e i contorni che avvolgevano quello che allora sembrava essere un caso di suicidio diventano sempre più sfocati. Perché Vincent è morto? Loving Vincent è l’operazione visiva per eccellenza, il commosso tributo a uno degli artisti più rappresentativi (e rappresentati) del nostro patrimonio culturale. Con uno stile che mescola atmosfere da film giallo con un intento biografico mai asfissiante, Kobiela e Welchman firmano un’opera che non approfondisce la complessità del pensiero artistico di van Gogh, ma che finisce per essere una festa per gli occhi e un irresistibile invito a godere delle meraviglie create da questa mente geniale e sensibile.
BABY BOSS
Prodotto dalla DreamWorks Animation e diretto da Tom McGrath, Baby Boss è stato un campione di incassi della scorsa stagione. Il film racconta, attraverso il particolare punto di vista di Tim, un bambino di 7 anni, l’arrivo in famiglia di un fratellino. Ma niente è come sembra: dietro i gridolini e i sorrisini di questo ometto in pannolino si nasconde una spia infiltrata della Baby Corp, che parla e cammina di nascosto, e che quando si ritrova con i suoi “amichetti”, in realtà sta discutendo in riunione segreta delle prossime mosse da compiere. Se la vita di Tim è praticamente sconvolta e stravolta (e poco c’entra il dover dividere l’affetto e le attenzioni dei genitori), fratello maggiore e minore si uniscono per sventare un grosso complotto.
THE BREADWINNER
Fra tutti i film candidati agli Oscar 2018 è di certo il meno noto nonostante sia passato per il Festival di Toronto, ed è anche l’unico ad avere uno stile grafico con tecnica bidimensionale. Basato sul romanzo Sotto il burqa di Deborah Ellis, The Breadwinner è un’opera della regista irlandese Nora Twomey e prodotta da Angelina Jolie: ambientata nell’Afghanistan del 2011, in pieno regime talebano, racconta la storia di Parvana, una ragazzina che si finge un ragazzo per poter aiutare la sua famiglia a seguito dell’ingiusto arresto del padre. Coraggiosa e determinata, rischierà la vita per ritrovarlo.