La libertà e l’autodeterminazione delle protagoniste di Xena – principessa guerriera

Xena

IN XENA – PRINCIPESSA GUERRIERA LE PROTAGONISTE, XENA E OLIMPIA, SONO LIBERE DI SCEGLIERE QUALE STRADA INTRAPRENDERE E CAPIRE CHI VOGLIONO ESSERE

xenaLucy Lawless, attrice neozelandese, sarà ricordata dai più come la tosta Xena- Principessa guerriera. E quando la mente richiama il ricordo del personaggio vestito di metallo e cuoio, ciò che parte in testa è la sigla: sulle note di una cornamusa una voce tuonava “Al tempo degli dèi dell’Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto…
Forse ciò che rimane più impresso dei telefilm degli anni ’90, sono proprio le sigle. Oggi con il fatto che molte serie tv vengono trangugiate in maratone, la sigla diventa qualcosa di accessorio, tranne forse in progetti come Il Trono di Spade, dove a ogni stagione si arricchisce di un dettaglio in più. Comunque, la sigla era un richiamo, il segnale di partenza per le avventure di Xena e Olimpia.

Prima ancora di Sarah Michelle Geller e la sua Buffy, la Xena di Lucy Lawless è stata l’eroina che più si allontanava dai personaggi femminili dell’epoca. Nonostante il telefilm sia ricco zeppo di anacronismi e imprecisioni, è una pietra miliare nell’evoluzione delle serie tv perché troviamo una protagonista femminile forte, con una propria storia ben sviluppata e se dovessimo sottoporlo al test di Bechdel, Xena – Principessa guerriera lo passerebbe a mani basse.

Per superare il test di Bechdel bisogna rispondere positivamente a tre domande, se una delle tre avesse risposta negativa il film, il telefilm o il racconto non rappresenterebbe l’universo femminile. Le tre domande sono: nel racconto sono presenti almeno due donne ed hanno un nome, le due donne parlano almeno una volta tra di loro e le due donne parlano di qualcosa che non sia un uomo.
Olimpia XenaXena – principessa guerriera non solo ha due donne con un nome, ma il mondo fantasy di Xena è costellato di donne dal carattere forte, che siano buone o cattive, la stessa Venere, la Dea dell’Amore, non è solo una sempliciotta vestita di veli rosa e dai capelli biondi. Gli uomini non sono l’argomento principale fra le due amiche e compagne di viaggio, anche perché la vera missione di Xena non è amoreggiare con Marte ma redimersi dal suo passato pieno di violenza e guerra.

In soli 134 episodi, i produttori di Xena sono riusciti a dare alla principessa guerriera un cammino nel quale la vediamo trasformarsi: da taciturna guerriera ad amica attenta e protettiva, fino a diventare madre. Seguendo il consiglio di Hercules, del quale è spin off, Xena cerca di vivere per un bene superiore, facendo ammenda ai propri errori. Sacrificio, amicizia, ricerca della pace interiore, perdono, il valore di una vita umana e la libertà personale questi sono i temi ricorrenti del telefilm.
Nonostante sia la spalla della protagonista, anche il personaggio di Olimpia (Renée O’Connor) è stato ben sviluppato, da giovane ingenua a principessa delle Amazzoni, fino ad abbracciare la filosofia della non violenza e preferire la penna per raccontare le avventura della sua amica al suo fido bastone.

Xena – principessa guerriera è la storia di due donne diverse tra loro, che grazie alla loro amicizia riescono a crescere e diventare la versione migliore di se stesse. Dal 1995 al 2001, queste nomadi sono riuscite a tenere sulle loro spalle sei stagioni di telefilm senza che i creatori dovessero per forza inserire un interesse amoroso per le due o qualcuno che le difendesse. Xena e Olimpia sono libere, cercano l’avventura e hanno l’un l’altra, e questo basta.

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