TRA IL FANTASY E LO STORICO, DRAGONHEART DI ROB COHEN NON È SOLO UNA STORIA DI DRAGHI E CAVALIERI, MA CI HA INSEGNATO A ESSERE BUONI E IL GRANDE VALORE DEL SACRIFICIO
Dragonheart di Rob Cohen non è solo una storia di draghi e cavalieri. Uscito nel 1996, ha insegnato a tutti come anche il cuore più puro, come quello di una creatura creata per poter proteggere l’umanità, può essere corrotto dall’avidità e dalla cattiveria dell’uomo. Nonostante tutti gli insegnamenti che le persone possono ricevere, c’è sempre chi si dimentica del prossimo e pensa solo al proprio interesse.
È questa la storia del piccolo principe Einon (David Thewlis) che, nonostate gli insegnamenti del proprio mentore, già da piccolo strappa la corona dalle mani del padre morente per poter diventare Re. Ma chi la fa, l’aspetti e infatti anche lui viene colpito mortalmente da una giovane popolana. La regina disperata, insieme a Bowen (Dennis Quaid) il mentore del giovane, si reca in una caverna implorando un drago, antica e magnifica creatura, di salvare la vita al figlio. Il drago, dopo aver fatto giurare a Bowen e alla regina che il giovane re dovrà dimostrarsi all’altezza del dono che sta per ricevere, cambiando il regime di tirannia instaurato dal padre, si priva di metà cuore.
Gli anni passano e il giovane Einon, al contrario, si dimostra ancora più feroce e cattivo del padre. Bowen, pensando che sia stato il cuore del drago a contaminare la purezza dell’animo del giovane decide di andare a cercare il drago e di ucciderlo, per vendetta. Dopo anni di persecuzione ai draghi, Bowen incrocia sul suo cammino un drago con cui instaurerà dapprima un rapporto soltanto di profitto, inscenando insieme la sconfitta della creatura e prendendosi i soldi della gente che si vede liberata dalla minaccia del drago, per poi diventare amici.
Solo dopo diverse avventure Bowen scopre che il suo compagno di avventura è il drago che ha conosciuto anni prima e che la vita della creatura è legata a doppio filo con quella di Einon, che oramai ha messo in ginocchio tutta la popolazione del suo regno.
Nonostante fosse solo il 1996, l’animazione e la grafica del drago ha fatto nominare al Premio Oscar il film come migliori effetti speciali e nella versione inglese Sean Connery non solo aveva dato la voce al drago, ma anche le espressioni facciali. Un po’ come Benedict Cumberbatch ha dovuto fare, sedici anni più tardi, per interpretare Smaug nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit.
Dragonheart è amicizia, lealtà e onore. Tutte qualità incarnate da Bowen e dal suo compagno drago che dovranno unire le forze per sconfiggere la loro vecchia conoscenza, capendo che a volte, per un bene più grande bisogna compiere un sacrificio. Le avventure del drago e del cavaliere fanno trascorrere anche ai più grandi una grande avventura epica, fraternizzando subito con il drago; anche perché se non bastasse il carattere sgradevole del principe, l’aspetto non è da meno, non ce ne voglia David Thewlis ma con quei capelli biondo paglia si fa odiare dal primo minuto in cui appare sullo schermo.
Se Dragonheart non avesse conquistato il vostro cuore durante l’infanzia, cogliete l’occasione in questo fine settimana per recuperarlo.