LA NUOVA EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA DI PESARO SI TERRÀ DAL 16 AL 23 GIUGNO 2018
Si è svolta questa mattina, presso l’Institut Français, la conferenza stampa della 54a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 16 al 23 giugno. Il direttore artistico Pedro Armocida ha illustrato il ricco programma che animerà le giornate pesaresi. “Sono tornato ad interrogarmi su cosa sia il nuovo cinema oggi” – ha esordito il direttore – “e, come ho spiegato anche nella mia introduzione al catalogo, con questa accezione possiamo riferirci a un film proiettato nel futuro, così come ★ di Johann Lurf che ha scelto solo un segno grafico per il titolo della sua opera e che sarà in concorso assieme ad altri cinque film provenienti da tutto il mondo; ma il ‘nuovo cinema’ è anche quello di un maestro come Marc’O, a cui la Mostra quest’anno dedica una retrospettiva, la prima in Italia. Pensiamo a Les Idoles, un film che ho definito ‘fiammeggiante’, presentato proprio a Pesaro cinquant’anni fa, e che ancora oggi riesce a sprigionare una carica rivoluzionaria ed innovativa.
Nel concorso, poi, troviamo il francese Julien Faraut con il suo John McEnroe: In The Realm Of Perfection, un vero e proprio saggio teorico su uno dei più grandi tennisti del mondo. C’è poi Zerzura dello statunitense Christopher Kirkley, film girato interamente in Niger che offre una visione del Sahara completamente diversa. E, ancora,América degli statunitensi Erick Stoll e Chase Whiteside, struggente ritratto di una famiglia messicana; Los años azules della messicana Sofía Gómez Córdova, un coraggioso esordio con una squadra quasi tutta al femminile.
L’Italia, invece, sarà rappresentata daDaniele Pezzi, con il suo Beware! The Dona Ferentes, che torna a Pesaro dove aveva già presentato una sua opera nella sezione ‘Satellite. Visioni per il cinema futuro’. Una sezione, questa, di cui vado ancora più fiero perché dedicata alla sola produzione italiana di film che altrimenti sarebbe impossibile conoscere. Difficilmente vedrete queste opere cinematografiche anche all’interno di altri circuiti festivalieri. Mi piace pensare che il Festival in qualche modo chiuda un discorso al suo interno tra Concorso e Satellite, e mi piace ancora di più pensare a Satellite come ad una sorta di laboratorio sempre aperto”.
Il segno distintivo della Mostra è, da sempre, quello di guardare al futuro mantenendo però alta l’attenzione dei grandi cineasti del passato che hanno rivoluzionato la grammatica cinematografica. Per questo Bruno Torri, presidente del comitato scientifico, ci ha tenuto a sottolineare come la Mostra non mancherà quest’anno di festeggiare un importante anniversario, quello del ’68, dove a Pesaro “è successo di tutto”, ma “oltre a ricordare il ’68, facciamo la Mostra studiando il cinema di oggi e prendendo sempre spunti e collegamenti dal passato per progettare il cinema del futuro”.
Molte poi, le parole di apprezzamento espresse da Daniele Vimini, Assessore alla Bellezza e Vicesindaco di Pesaro, che ha accolto con grande entusiasmo l’approdo in spiaggia, novità dell’anno, che vedrà la proiezione di tre grandi classici come: Il sorpasso (Dino Risi, 1962); La ragazza con la valigia (Valerio Zurlini, 1961); Amarcord (Federico Fellini, 1963).
A fare eco a Vimini anche Daniela Currò, Conservatrice della Cineteca Nazionale, con cui la Mostra porta avanti una proficua collaborazione. La Currò ci ha tenuto a sottolineare l’importanza del cinema delle donne, a cui il Festival ha dedicato l’intera sezione We Want Cinema e l’usuale pubblicazione edita Marsilio, a cura di Laura Buffoni (membro del comitato scientifico). La curatrice del libro, ha speso molte parole in difesa del lavoro portato avanti dalle donne all’interno dell’industria cinematografica che, però, rappresentano ancora solo il 10%.
Il tutto, si è concluso con il ringraziamento a tutti quelli che continuano a credere e a sostenere la Mostra, apportando importanti contributi con le tantissime sezioni che compongono il Festival: dall’omaggio a Carlo Delle Piane ed Ermanno Olmi al cinema d’animazione con il focus su Beatrice Pucci, passando per i video essay di (Ri)montaggi fino a Il muro del suono, il dopofestival musicale che rappresenta quasi un festival parallelo.