IL REGISTA ALFREDO LO PIERO AFFRONTA IL DIFFICILE TEMA DELLO SBARCO DEI MIGRANTI NEL SUO ULTIMO LAVORO, IL DOCUMENTARIO LA LIBERTÀ NON DEVE MORIRE IN MARE
Dopo il successo ottenuto con lo spettacolo teatrale Benvenuta Provvidenza nel 2005 e in seguito con il docufilm Figli del set, il regista Alfredo Lo Piero torna di nuovo dietro alla macchina da presa per dirigere La libertà non deve morire in mare.
Tale documentario racconta il difficile tema dello sbarco dei migranti sulle coste del Mediterraneo ed è stato girato nel 2016 a Lampedusa, facendo ricorso anche all’archivio filmico della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e di Medici Senza Frontiere.
La libertà non deve morire in mare unisce tali documenti alle testimonianze dei sopravvissuti, dei loro soccorritori e di chi si è semplicemente trovato a passare di lì quasi per caso, lasciando tutti liberi di raccontare la propria verità di fronte alla telecamera.
Si parla spesso di immigrazione in termini di cifre: il computo statistico dei vivi e dei morti, chi ce l’ha fatta e chi no. Ma dietro l’asetticità dei calcoli ci sono le storie, le vite, i sogni spezzati e i sogni ancora da inseguire.
Si parla e si scrive tanto di immigrati, ma al di là dell’abuso tematico – e delle sue ricadute sul sociale – vogliamo continuare a pensare ai vissuti che stanno dietro le facce spaurite e le braccia tese delle foto sugli schermi e sui giornali.
Vogliamo pensare alle lacrime e ai sorrisi, alla speranza e alla paura dei migranti, spogliati dallo status di oggetto di cronaca.
La libertà non deve morire in mare nasce, in qualche modo, da questo pensiero. Dalla volontà di restituire voce a chi, sin qui, non l’ha mai avuta o ne ha avuta poca, con un intento meramente documentaristico, nel senso più spoglio, verista e autentico del termine.
«Il mio non è un film politico, lotterò sempre per non farlo strumentalizzare o percepire come tale; è un film umano, realizzato in un periodo storico, se pur recente, differente da quello attuale: mai avrei immaginato che a distanza di appena due anni quegli stessi “eroi”, con e senza divisa, potessero essere additati, vincolati, obbligati a nuovi protocolli, drastici e fuori da ogni ragione», ha dichiarato il regista.
Dopo essere stato premiato alla 64esima edizione del Taormina Film Fest con il Premio speciale Ferrari De Benedetti per il Miglior Documentario, La libertà non deve morire in mare uscirà nelle nostre sale il 27 Settembre grazie a Distribuzione Indipendente.