Venom: recensione

IL NUOVO FILM MARVEL, IL PRIMO DEDICATO A VENOM, DIVERTE MA NON RIESCE A STUPIRE

locandina venomGENERE: azione

DURATA: 112 minuti

USCITA IN SALA: 4 ottobre 2018

VOTO: 3 su 5

Eddie Brock è un giornalista d’inchiesta, Venom è un simbionte arrivato dallo spazio. Ad unirli è l’odio per Spiderman.

Questo è quello che è scritto sulla carta, ma non quello che vedrete al cinema, perché per la storia di Venom e Eddie si è deciso di riscrivere tutto, ripulendo le loro vite da qualsiasi intruso che potesse oscurarne l’aurea, e donando loro la redenzione.

Nel film diretto da Ruben Fleischer, tutto ha inizio nello spazio, quando una navicella si schianta nel tentativo di tornare sulla Terra. Dei quattro astronauti tre vengono trovati morti, mentre uno inizia a vagare nei dintorni dell’incidente. Il vero problema è che a bordo non erano soli, ma trasportavano delle entità aliene, e una è riuscita a fuggire e si ritrova a saltare di umano in umano. Intanto nei laboratori della Life Foundation di Carlton Drake si iniziano dei test privi di qualsiasi etica per permettere a questi simbionti di attecchire nei corpi delle persone. Quando Brock, lasciato dalla fidanzata e licenziato proprio a causa di Drake, inizia ad indagare su tutto ciò, si ritrova suo malgrado a fondersi con uno di questi esseri, condividendo lo stesso corpo e ottenendo dei superpoteri.

Quindi addio Spiderman (mai neppure nominato), ma addio anche alle gravi instabilità e ai tentativi di suicidio di Brock, che viene presentato come un uomo di successo che si spinge oltre i legami per poter smascherare le falsità della Life Foundation, addio cattiverie e malvagità pure di Venom, al quale il film regala invece una inspiegata redenzione.

Se i puristi rigetteranno quasi sicuramente il film, è pur vero che a salvarsi è l’interpretazione di Tom Hardy (nonostante il doppiaggio italiano di Adriano Giannini sia troppo carico), che incarna perfettamente un personaggio schizofrenico, in lotta con sé stesso e con chi abita nel suo corpo, con un alone di sfiga che lo rende un personaggio unico che attrae e affascina. Venom abbonda di scene davvero divertenti che strappano più di una sana risata, con battute esilaranti messe al posto giusto al momento giusto. Altro punto a favore del film la decisone di non virare sulle questioni sentimentali tra Brock e la sua fidanzata (Michelle Williams), lasciando la relazione in penombra per dar spazio alla lotta interiore di questo quasi eroe.

Però purtroppo qualcosa si perde: le scene di combattimento non mostrano nulla “di più”, nulla di sanguinolento né splatter, nonostante Venom si cibi di alcune teste e desideri polmoni e altri organi (mai pervenuti alla vista). Inoltre problemi maggiori del film si riscontrano a livello di sceneggiatura, perché rendere Venom un sembiante che cerca redenzione lascia delle questioni irrisolte: quando, come e perché è successo? Tutto rimane ermetico e non sense.

Il film rimane un momento di svago nonostante una prima parte forse un pizzico lenta e poco coinvolgente; il distacco con gli altri cinecomics si sente pesantemente, ed una virata in un’altra direzione non sarebbe dispiaciuta, anzi forse a questo punto era necessaria, ma probabilmente il tiro è ancora un po’ da aggiustare.

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