TUNDRA, IL NUOVO MOCKUMENTARY PSICOLOGICO DEL REGISTA ROMANO FEDERICO MATTIONI, CI PORTA IN UNA ROMA SENZA PIÙ CINEMA APERTI
L’avvento dei nuovi multisala ha portato alla chiusura di molte strutture indipendenti ed è proprio da questo che prende spunto Tundra, il nuovo film del regista romanzo Federico Mattioni, la cui prima opera era Dalle parti di Astrid (2016).
Tundra ci viene presentato come un mockumentary psicologico, dove attraverso lo stile tipico del documentario vengono enfatizzati alcuni eventi drammatici, in questo caso una periferia di Roma con nessun cinema aperto e nella quale le persone in crisi cercano una dimensione di pace e di armonia.
Nel 2027, a errare in una Roma desolante e senza più cinema aperti, vediamo una bambina e una giovane ragazza, docilmente spaesata, che si apprestano a compiere una missione: il recupero di un raro vestigio, una pellicola contenente una inestimabile testimonianza poetica sulla magia del Cinema.
Le insegue un bizzarro detective filippino, convinto di essere la controfigura dell’investigatore Charlie Chan, intralciato da una maliarda femme fatale e da una lolita da strapazzo, che tenta di anticipare le due nel ritrovamento dell’ambita pellicola.
Il detective scopre che sono dirette a un cineclub abusivo nascosto ai margini della città, dove un saggio precettore della bambina, custode del segreto, possiede l’indispensabile esemplare di pellicola.
Per poter giungere a destinazione e fare propri i contenuti della preziosa poesia, utile a ridar vita ad almeno un cinema, sarà doveroso tornare dove quegli stessi cinema di un tempo hanno chiuso i battenti per far posto a multiplex, a vari istituti di credito e sale bingo.
Vi hanno preso dimora eterogenee forme di fauna umana che, nelle loro eccentricità e idiosincrasie, arrischiano nel ravvivare quei posti in avanzato stato di abbandono e degrado, rendendole spettatrici di forme di protesta, situazioni grottesche e surreali, vitali manifestazioni di natura artistica.
Una regista decide di documentare i fatti, ricostruendoli attraverso le testimonianze della ragazza, vettore all’alba di una nuova era.
Come ha affermato Federico Mattioni, Tundra non vuole limitarsi a mostrare la realtà dei cinema chiusi, bensì “è una vera e propria presa di coscienza che a molti potrebbe risultare scomoda o indigesta. Ad altri potrebbe invece risvegliare la coscienza e far prendere posizione, cambiando in parte la loro vita”.
Il film è stato girato in sedici giorni tra Febbraio 2017 e Giugno 2018 e il cast si compone di Giorgia Palmucci, Valentina Bivona, Anna Piccolo, Fernando Di Virgilio Noli Sta Isabel, Ornella Lorenzano, Eleonora Timpani, Federica Colucci, Antonino Anzaldi, Susan Rose e Federico Baldini.