Oscar 2019: i momenti top e flop

LA LUNGA NOTTE DEGLI OSCAR, RACCONTATA ATTRAVERSO ALCUNI MOMENTI CHE NON DIMENTICHEREMO, NEL BENE E NEL MALE

Come ogni anno la notte più attesa di Hollywood ha riservato non poche sorprese, nonostante non sia stata particolarmente trascinante, ma anzi fiacca e a tratti anche noiosa. Non sono mancati i momenti flop, come i ridondanti pianti e ringraziamenti banali sembrati troppo preparati e poco sinceri (ma chi siamo noi per giudicare chi sale su quel palco con l’emozione che corrode lo stomaco?). Soprattutto però dispiace non aver visto inserito nel filmato In Memoriam il mitico Stanley Donen, scomparso pochi giorni fa. Troppo tardi per cambiare il programma? Non sarebbe stato difficile inserire un breve pensiero, dato che il presidente dell’Academy ha anche preso la parola per presentare questo segmento della serata. Ancora più imperdonabile la dimenticanza nello stesso di Dick MillerCarol Channing, entrambi scomparsi a gennaio.

L’edizione numero 91 degli Oscar, probabilmente quella più politica che si possa ricordare negli ultimi anni e finora quella più all’insegna del black power, ha anche avuto dei picchi di divertimento.

Per sentire le prime risate abbiamo dovuto aspettare l’ingresso di Melissa McCarthyBrian Tyree Henry a presentare il premio per i Migliori costumi (andato a Black Panther): i due hanno fatto il loro ingresso in abiti d’epoca ironicamente ispirati a quelli del film La favorita. L’attrice, in particolare, ha vestito un abito dal lungo strascico ricoperto di coniglietti di peluche, e con il collega ha intrattenuto un simpatico siparietto.

MCCARTHY

 

 

 

 

 

 

 

Momento importante quello della vittoria di Spike Lee per la Miglior sceneggiatura non originale a BlacKkKlansman: il regista aspettava di ricevere la sua prima statuetta da anni, e il suo entusiasmo è stato ben visibile a tutti e condiviso con Samuel L. Jackson, che gliel’ha consegnata. Il suo discorso è stato il più bello della serata: in modo sentito e caloroso ha ricordato il sacrificio e il genocidio degli antenati, concludendo con l’invito “le elezioni 2020 sono dietro l’angolo, ricordiamocelo, possiamo fare una scelta di amore e non di odio”. Il regista non poteva però sapere che da lì a poco il premio per il Miglior film sarebbe andato a Green Book, e a quanto hanno dichiarato i presenti in sala non l’ha presa bene. Ha infatti provato ad uscire dal Dolby durante il discorso di ringraziamento dei vincitori, senza riuscirci, e ha manifestato il suo disappunto più tardi alla presenza dei giornalisti, con in mano il suo sesto (sembra) calice di spumante.

SPIKE LEE

 

 

 

 

 

 

Ma quanto sono belli Lady Gaga e Bradley Cooper insieme? Chi ha amato la coppia di A star is born avrà di certo sognato vedendoli salire sul palco del Dolby Theatre. Prima di sapere di aver vinto il premio come Miglior Canzone con Shallow, i due si sono esibiti insieme in un duetto acclamatissimo da pelle d’oca (non curanti della presenza di Irina Shayk in prima fila).

GAGA

 

 

 

 

 

 

Altro momento da diabete quando Rami Malek è stato annunciato essere il vincitore dell’Oscar nella sua categoria: prima di salire sul palco si è lanciato sulla fidanzata Lucy Boynton, conosciuta sul set di Bohemian Rhapsodyper baciarla appassionatamente a più riprese. Malek era visibilmente e comprensibilmente emozionato, tanto che ha avuto un malore a fine kermesse.

RAMI MALEK

 

 

 

 

 

 

 

Ma di certo sono due i volti di questi Oscar che non dimenticheremo: quello segnato dal forzato sorriso di Glenn Close, scartata per favorire a sorpresa Olivia Colman come Miglior attrice protagonista, e la strepitosa espressione di gioia di Richard E. Grant quando ha fatto la sua comparsa sul palco Barbra Streisand.

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