GRETA GERWIG RIPORTA AL CINEMA IL ROMANZO DELLA ALCOTT, PICCOLE DONNE E FA INCETTA DI CANDIDATURE AGLI OSCAR 2020
Nella storia del cinema ci sono numerosi esempi di grandi classici della letteratura trasformati in film. L’ultimo, in ordine di tempo, è Piccole Donne con la regia di Greta Gerwig, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Louisa May Alcott.
Il romanzo ha fatto la storia della letteratura americana, diventando uno dei libri da leggere almeno una volta nella vita e l’adattamento della Gerwig è una pellicola interessante, rappresentando una personale e innovativa rilettura dell’opera.
Tanto che Little Woman ha conquistato anche l’interesse dell’Academy e si è guadagnato ben 6 candidature agli Oscar 2020. Mentre alcune categorie sono apparse abbastanza scontate (migliori costumi, visto che la costumista è la stessa di Anna Karenina, e migliore attrice protagonista per Saoirse Ronan), è stata una notevole sorpresa la presenza in quella che decreterà il Miglior Film e che porterà la regista a sfidarsi con 8 uomini. Purtroppo non capita spesso che registe donne vengano nominate agli Oscar, tanto che Greta Gerwig è solo la quinta regista ad aver ricevuto una nomination, non comparendo, però, nella rosa dei candidati alla Miglior regia.
In effetti, il lavoro svolto in Piccole Donne dalla regista è stato interessante, poiché ha concentrato più che altro la sua attenzione sul tema dell’emancipazione femminile.
Ha ripreso fedelmente la storia, raccontando la vita delle sorelle March, Meg (Emma Watson), Jo (Saoirse Ronan), Beth (Eliza Scanlen) e Amy (Florence Pugh), sullo sfondo della Guerra Civile Americana. Ma ha dato uno spazio più ampio al personaggio di Jo, una donna ribelle, indipendente, in netto contrasto con la figura femminile del tempo ma simbolo di tutte quelle ragazze che non hanno bisogno di un matrimonio per sentirsi realizzate.
Certamente non è la prima volta che il romanzo della Alcott arriva sul grande schermo. Infatti la prima versione cinematografica del romanzo risale al 1917 con la regia di Alexander Butler ma di questo film non esiste più alcuna copia.
Negli anni si sono susseguiti altri esempi di trasposizione cinematografica e televisiva del romanzo, fino alla più recente e conosciuta, quella della regista australiana Gillian Armstrong. Protagoniste, in questo caso, furono Winona Ryder, Trini Alvarado, Claire Danes, Samantha Mathis, Christian Bale, Susan Sarandon e una piccola Kirsten Dunst, nei panni di Amy da bambina.
Anche questa versione di Piccole Donne ottenne tre candidature agli Oscar, senza però riuscire a vincere. Il film della Gerwig sembra avere una marcia in più che fa ben sperare nella conquista dell’ambita statuina.
Nonostante, infatti, la regista sia rimasta fedele al romanzo, il film si presenta come un vero e proprio manifesto femminista, portando sullo schermo una donna intelligente, colta, libera. Dopo tutto siamo negli anni del movimento Me Too, #TimesUp e delle campagne per la parità di genere e non si potevano che rappresentare delle piccole donne molto attuali e corrispondenti ognuna a un diverso tipo di donna.
In attesa del verdetto finale (la cerimonia si svolgerà il 9 febbraio), noi facciamo il tifo per Piccole Donne, perché ha tutte le carte in regola per potersi aggiudicare le agognate statuette.