Tolo Tolo, il film che fa discutere e incassare

Tolo Tolo

CHECCO ZALONE PROVOCA, FA DISCUTERE E RIFLETTERE SUL TEMA IMMIGRAZIONE CON IL SUO ULTIMO FILM TOLO TOLO

A volte andiamo al cinema pieni di pregiudizi e già prima di aver visto il film o di essere entrati in sala abbiamo già giudicato male la pellicola. Solo perché quel determinato film non rientra fra i nostri generi preferiti o non è abbastanza d’autore e di nicchia. O perché l’attore protagonista/regista è solo un comico della tv da cui non ci si aspetta nulla di serio e impegnativo.

Tolo ToloE’ un po’ quello che succede ogni volta che Checco Zalone, all’anagrafe Luca Medici, arriva al cinema con un nuovo film. La critica si divide, giornalisti, politici ne parlano e il pubblico lo osanna o lo denigra aspramente. Ma, nel bene o nel male, del fenomeno Zalone e del suo nuovo film Tolo Tolo, da dieci giorni in sala, non si può non parlare. Non si tratta del nuovo premio Oscar ma sicuramente ci sono degli aspetti che lo rendono un film interessante, che apre uno squarcio sulla realtà odierna.

Con la sua commedia, infatti, Zalone mette di fronte allo specchio gli italiani, mostrando, con battute, ironia e canzonette orecchiabili la cattiveria, il razzismo e l’intolleranza che caratterizzano la nostra società.

Checco Zalone fotografa i pregiudizi, le ipocrisie, l’egoismo e la cialtroneria dell’italiano, mettendo al centro del racconto un tema delicato e molto attuale come l’immigrazione e l’intolleranza verso il diverso. Come in tutti i suoi film, Zalone riesce a far immedesimare il pubblico nel suo personaggio, in questo caso un imprenditore che scappa dall’Italia per sfuggire alle tasse. Ma a un certo punto del racconto mette lo stesso pubblico di fronte alle proprie ipocrisie e pregiudizi, con alcune scene che diventano uno spunto di riflessione.  E, forse, chi non ride è perché si riconosce troppo nel personaggio.

Il  naufragio trasformato in un balletto con tanto di canzone “solo gli stronzi restano a galla”, migranti che intonano “la gnocca salva l’Africa”, il sogno di un’Italia completamente africanizzata sono espedienti che riescono a comunicare il dramma dell’immigrazione e dei morti in mare in maniera diretta.

Dall’Europa alla politica italiana, dai residui di fascismo all’italiano preso dalla cura del corpo e dall’abbigliamento firmato, dai media locali e nazionali al grande giornalismo di guerra: sono loro i bersagli di Zalone.

Tolo Tolo provoca, fa discutere, crea polemica ma soprattutto colpisce l’italiano lì dove è più (in)sensibile.

Fin dalla sua nascita, il cinema ha avuto fra le sue funzioni, non solo l’intrattenimento degli spettatori ma anche la formazione di una coscienza civica e critica. E, forse sì, siamo arrivati al punto che un film di Checco Zalone riesce, in grosso modo, a svolgere questo compito, a far riflettere e a portare gli italiani al cinema.

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